Juventusnews24
·3 October 2024
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Quando la strada si fa più ripida bisogna pedalare con ancora più insistenza per arrivare alla propria meta. È quello che ha fatto Dusan Vlahovic in questi ultimi giorni: 2 gol nelle prime 6 partite della stagione con annesse critiche fino a sabato pomeriggio, 6 gol in 8 gare dopo il triplice fischio della sfida di Lipsia di ieri sera. No, non è un fantastico piano da provare a realizzare. È la semplice (si fa per dire) e pura realtà attorno a un Vlahovic che, con quel carattere e quella determinazione che da sempre lo contraddistinguono, si è di fatto scoperto leader e trascinatore di un gruppo sì giovane ma già parecchio affamato.
Un DV9 così è proprio tutto ciò che serve alla Juventus. Prendete una serata come quella di ieri ad esempio: marcato stretto dalla coppia Orban-Lukeba (non una novità per le difese che si trovano a fronteggiare il 9 bianconero), per il serbo 37 tocchi in tutta la partita e soltanto 3 tiri verso lo specchio della porta difesa da Gulacsi, 2 due quali trasformati in gol. Ecco, se Vlahovic fa questo scatto e riesce a trasformare in oro anche quei pochi palloni che gli gravitano attorno allora la Juve può davvero iniziare a sognare in grande. A maggior ragione se si riflette sul fatto che questa squadra è oggettivamente ancora un cantiere aperto e soltanto con il passare dei mesi (almeno questa è la speranza di Thiago Motta e di tutto il popolo juventino) potrà iniziare a “girare” con una velocità e una precisione nel fraseggio ancora maggiore.
Vlahovic ha spiccato il volo: il suo “uragano” (questa l’emoji utilizzata dal serbo nei due post Instagram per le due doppiette realizzate a Marassi e alla Red Bull Arena) si è abbattuto sulle difese di Genoa e Lipsia. Le prossime avversarie sono già avvisate ma tutto passa da lui: diventare una volta per tutte leader assoluto di questa squadra o continuare con un percorso di crescita così lento e balbettante da innescare tutta una serie di critiche? Inutile dire cosa si aspetta lui e tutto il mondo Juve.
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