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·8 July 2025
Vitik è davvero il sostituto di Beukema? L'analisi approfondita e il confronto | VIDEO

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·8 July 2025
A tenere banco in casa Bologna nelle ultime settimane è la situazione legata a Sam Beukema, difensore olandese classe 1998 sempre più vicino al Napoli di Antonio Conte ( l'ultima offerta degli azzurri è di 30 milioni più 2 di bonus). Gli emiliani tuttavia hanno già accolto colui che numericamente sostituirà l'ex AZ: Martin Vitik, ufficializzato nei giorni scorsi e arrivato dallo Sparta Praga per 15 milioni (11 di parte fissa +4 di bonus). E' opportuno specificare numericamente perché, il gigante ceco ha caratteristiche differenti rispetto al numero 31 rossoblù.
Entriamo adesso nel merito andando a focalizzarci su due aspetti: cosa cambia con Vitik al posto di Beukema nel modo di difendere e quali vantaggi i rossoblù traggono da questo cambio di interpreti. Per questo abbiamo effettuato un confronto tra i due prendendo spunto dall'analisi portata avanti da FantaPolen sul proprio canale Youtube.
Martin Vitik (Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images Via OneFootball)
Il difensore classe 2003 cresce tra le giovanili di FK Králův Dvůr (dal 2009 al 2016),FC Tempo Praha (2016-2017) e Sparta Praga (2017-2020), club con cui debutta in prima squadra nell'ottobre del 2020 in occasione della sfida dei gironi di Europa League contro il Lille persa 4-1. La sua ascesa è verticale tanto che debutta anche con la Repubblica Ceca tre anni più tardi (novembre 2023) nel successo per 3-0 contro la Moldavia.
Con lo Sparta Praga mostra fin dal subito il suo talento: il gigante ceco classe 2003 infatti fa della forza fisica un plus, sfruttando la sua imponente statura (193 centimetri) in fase offensiva. Nonostante ciò dispone di grande velocità, aspetto fondamentale che gli consente di non soffrire la difesa a campo aperto. Questo aspetto sarà sicuramente fondamentale dal momento che il Bologna di Italiano è a tutti gli effetti una delle squadre che pressa maggiormente, specialmente in avanti. Avere un giocatore abile nel recupero è certamente un plus. Anche perché come si è visto nell'ultimo anno, nel momento in cui uno tra Beukema e Lucumí tardava o mancava l'anticipo, il campo da coprire alle spalle era vasto e la difesa andava in apprensione.
Da questo punto di vista Vitik è superiore a Beukema, avendo maggiori qualità di recupero. Verosimilmente quindi al centrale colombiano verrà affidata la fase di anticipo e al classe 2003, neo arrivato, spetterà il compito di coprire le spalle al numero 26. In questo senso il duo Vitik-Lucumí risulta essere più complementare, avendo modi di difendere diversi ma perfettamente conciliabili.
Tuttavia l'ex Sparta Praga presenta anche degli aspetti che dovrà migliorare, specialmente in ambito difensivo, ma non solo.
Un tratto insolito ( e da migliorare) del classe 2003, come viene anche sottolineato nel video qui sopra, è che nonostante l'elevata statura soffra molto la fisicità degli attaccanti avversari e che di testa spesso venga beffato, non avendo il corretto tempismo. L'esatto contrario di quanto accade nella metacampo offensiva, in cui riesce spesso a sfruttare la propria forza fisica e i propri centimetri per segnare. A dimostrazione di ciò, vengono in aiuto i numeri: ben 13 le reti segnate dal classe 2003, un dato certamente insolito per un difensore centrale. Questo potrà essere una risorsa in più, visto il contributo quasi nullo a livello realizzativo di Beukema. Certo è che in fase difensiva dovrà migliorare, dal momento che in A, di attaccanti che usano molto il fisico ce ne sono diversi (Lukaku per citarne uno).
Un'altra differenza con Beukema, che in questo caso però non depone a favore del ceco, è l'impostazione dal basso. Il numero 31 spesso si è assunto diverse responsabilità con la palla tra i piedi cercando anche la verticalizzazione per ovviare alla pressione avversaria sui centrocampisti. Vitik invece da questo punto di vista è piuttosto grezzo, essendo anche più adatto per caratteristiche a giocare a tre (seppur a quattro abbia giocato svariate volte). Spetterà ad Italiano cercare di sfruttare i punti di forza del classe 2003, rendendo la difesa ancor meno perforabile dell'anno passato.