Calcio e Finanza
·16 April 2025
Viaggio dentro l’Allianz Arena, la macchina da soldi del Bayern tra skybox e bratwurst

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·16 April 2025
A vederla da fuori, l’Allianz Arena sembra appena uscita da un concept futuristico. Una grande navicella, o forse una grande struttura gonfiabile, dipende dai punti di vista, ma qualcosa che agli occhi di chi arriva dall’Italia ed è abituato agli impianti nostrani appare estremamente moderno. Eppure, il prossimo 30 maggio la casa del Bayern Monaco compirà già vent’anni. Un’eternità, nel tempo del calcio moderno anche in chiave infrastrutturale. Ma basta varcare l’ingresso per capire che, nonostante sia già maggiorenne, appaia avanti di almeno tre decenni rispetto agli standard italiani.
Il viaggio dentro l’Allianz Arena inizia il giorno prima della sfida di Champions League contro l’Inter, l’occasione è quella relativa alle classiche conferenze stampa della vigilia. Lo stadio è vuoto, fatta eccezione per alcuni tifosi del Bayern che iniziano a lavorare per la coreografia (rivedibile) del giorno successivo. E, avvicinandosi agli spalti, si nota subito la prima differenza: le due curve, i due settori più caldi del tifo bavarese, non hanno seggiolini. Solo posti in piedi, per l’esattezza 13.342 posti (9.336 nella tribuna sud e 4.006 nella tribuna nord) sostanzialmente sui gradoni e con una semplice balaustra davanti, già testate da alcuni anni in Inghilterra, Germania e Francia anche nelle competizioni UEFA.
(foto Calcio e Finanza)
Complessivamente, la capienza è di 75.024 posti. Tutti rigorosamente esauriti, ormai da anni: al netto delle stagioni maggiormente colpite dal Covid, bisogna di fatto tornare al 2006/07 per trovare una partita senza sold out del Bayern in Bundesliga. Tempi in cui l’Allianz Arena era freschissima di inaugurazione, avvenuta nel 2005. Riavvolgendo il nastro, l’idea di un nuovo stadio per i bavaresi era emersa già nel 1997, quando in panchina c’era Giovanni Trapattoni. Il presidente Franz Beckenbauer sostiene l’idea, ma inizialmente la città di Monaco preferisce ristrutturare lo Stadio Olimpico. Nel settembre dello stesso anno, tuttavia, il consiglio direttivo del Bayern approva la proposta di costruire un nuovo stadio, con un investimento previsto di 500 milioni di marchi, ma le autorità comunali mantengono la loro posizione.
Nel 2001, Bayern e Monaco 1860 si alleano per realizzare un nuovo impianto da 66.000 posti, moderno e attrattivo. Dopo la valutazione di cinque possibili aree, viene scelta Fröttmaning, e il 21 ottobre i cittadini di Monaco approvano il progetto tramite referendum. Nel dicembre 2001 nasce la München Stadion GmbH, con quote divise tra Bayern e 1860. A febbraio 2002 gli architetti svizzeri Herzog & de Meuron vengono incaricati della progettazione. I lavori iniziano nell’ottobre 2002 con la posa della prima pietra. Nel 2003 arriva l’autorizzazione edilizia, e nel 2004 la struttura grezza è completata. Seguono l’installazione dei pannelli esterni, il completamento dei parcheggi (tra i più grandi d’Europa), e i primi test di illuminazione della facciata. Nell’aprile 2005 vengono posati il prato e le lettere del logo dopo l’accordo con Allianz. Il 30 aprile l’arena è consegnata ufficialmente ai proprietari, mentre il 30 e 31 maggio 2005 l’Allianz Arena viene ufficialmente inaugurata con due partite e spettacoli musicali, segnando ufficialmente l’inizio della nuova era calcistica a Monaco. Il tutto, anche allargando lo spettro, nel giro di meno di otto anni: nulla considerando che in Italia dopo sei anni Inter e Milan sono di nuovo al punto di partenza e che il primo annuncio del progetto di uno stadio della Roma è datato addirittura 2012.
Tornando all’Allianz, si parla così di uno stadio come detto oggi da 75mila posti, di cui 2.152 riservati al settore business e 106 skybox (che percorrono tutto il secondo anello) con capacità complessiva di 1.371 ospiti. L’accessibilità è garantita da 324 posti speciali per persone con disabilità, situati all’ingresso principale a livello del suolo, senza necessità di salire o scendere gradini. Inoltre, sono anche presenti 9.800 posti auto distribuiti in quattro autorimesse multipiano su quattro livelli, tra le più grandi d’Europa.
Il costo complessivo dell’operazione è stato di 340 milioni di euro. Soldi che il Bayern Monaco è riuscito a ripagare nel giro di nove anni e mezzo, rispetto ai 25 anni inizialmente stimati. Come? Beh, perché l’Allianz Arena non è solo uno stadio in cui si vedono bene le partite, ma anche perché è una macchina da soldi. Partendo dalla ristorazione, all’interno dell’Arena si trovano 6.000 m² di spazi destinati a cibo e bevande, suddivisi in 28 chioschi, oltre a due ristoranti per tifosi (uno nella tribuna nord e uno nella sud) ciascuno con 1.000 posti e un bistrot da 400 posti.
Il numero di chioschi può sembrare relativo, ma camminando nella passeggiata interna che circonda di fatto il primo anello fa abbastanza impressione: si parla di un chiosco ogni 30 metri circa, dove si possono acquistare tra gli altri bratwurst da 25 centimetri, bretzel grandi come volanti d’auto e birra a volontà, servita in bicchieri con cauzione per la plastica, segno di una gestione che guarda anche alla sostenibilità ambientale.
(foto Calcio e Finanza)
A livello di cibo, nei primi 10 anni dall’inaugurazione, gli spettatori hanno consumato 6.000.000 di bratwurst, 1,5 milioni di bretzel, 800.000 porzioni di patatine fritte, 600.000 panini al Leberkäse, 500.000 tranci di pizza, 450.000 panini con cotoletta e 400.000 sandwich. Tutto bagnato da 11.000.000 di bicchieri da 0,5 litri di birra (di cui 300.000 Radler) e 5 milioni di bicchieri di bevande analcoliche, di cui 2,5 milioni di Coca Cola. Non a caso, forse, accanto a ogni chiosco c’è anche un bagno, quindi di fatto ogni 30 metri sono presenti i servizi igienici (sono 1.120 in totale allo stadio).
Il tutto quindi con un impatto rilevante, così, anche a livello economico: non a caso, parliamo pur sempre di un club che da oltre trent’anni chiude i propri bilanci in utile distribuendo anche dividendi agli azionisti. Considerando i dati di vendite, le stime fino al 2005 parlavano di un incasso solo da cibo e bibite pari a circa 600mila euro a partita, con impatto da 14 milioni euro annui. Numeri che sono andati senza dubbio in crescendo nel corso degli anni, considerando che nel 2023/24, considerando tutte le voci di incasso al netto della biglietteria, lo stadio ha generato ricavi per il Bayern Monaco di 72,4 milioni di euro rispetto ai 65,2 milioni del 2022/23. Da un punto di vista dei ricavi da stadio complessivi, inoltre, la crescita è stata impressionante. Basti pensare che nel 2004/05, ultimo anno all’Olympiastadion, i bavaresi avevano registrato ricavi da stadio per 29 milioni di euro: nel 2005/06 erano già saliti a 52,1 milioni (+80%) e oggi viaggiano intorno ai 131 milioni annui (+351% rispetto all’Olympiastadion). E, nonostante l’esplosione degli altri ricavi (diritti tv ma anche commerciali), l’Allianz Arena continua a valere circa il 15% del fatturato del Bayern.
Tornando all’impianto, l’organizzazione è maniacale: il Wi-Fi per tutti, pagamenti contactless ovunque, tanto che persino il classico venditore stile Caffè Borghetti ha il POS. Stand dedicati solo a birre e bretzel, altri invece con dolciumi. Coniugando modernità e tradizione, perfettamente mescolate. Tutte zone a cui si può accedere senza barriere, visto che si può fare tutta la passeggiata interna camminando tra i vari chioschi senza limitazioni. All’esterno, poi, non mancano diversi fan shop, con tutti i prodotti di merchandising del club bavarese.
E poi c’è l’atmosfera, che fa molto in serate come quelle di Champions League. Lo si nota già nel percorso d’avvicinamento: dall’uscita della metropolitana, una passeggiata fluida porta verso l’esterno colorato dello stadio, avvolto in un’atmosfera calda e accogliente. I parcheggi sono a due passi. Tutto sold out, come sempre, ma senza code o particolari problemi.
(foto Calcio e Finanza)
Entrando, poi, il cuore pulsante sono i tifosi, quelli veri, nelle aree senza posti a sedere, dove il calore e il tifo non si fermano mai. E poi c’è quel momento, anche abbastanza straniante per un italiano, prima della partita: da qualche settimana, infatti, prima delle gare come inno suona l’italianissima «Montagne Verdi» di Marcella Bella, in una versione tuttavia riadattata in tedesco per il Bayern. Da tempo, infatti, gli ultras della Südkurve avevano reinterpretato la melodia con il coro «Immer vorwärts FC Bayern» («Sempre avanti FC Bayern»). Ora però quel coro è stato ufficialmente adottato dalla società come inno ufficiale, che viene quindi suonato prima di ogni partita casalinga all’Allianz Arena.
Tifosi che guardano anche al futuro. «Ci piacerebbe vendicare quella finale del 2012 col Chelsea», spiegano, in coda in uno dei tanti chioschi. D’altronde, la finale di Champions League persa in casa contro i Blues resta probabilmente la più grande delusione sportiva vissuta nell’Allianz Arena e la loro speranza è quella di potersi vendicare quest’anno, visto che la finale sarà nuovamente a Monaco. Ma dentro lo stadio comunque il passato non si dimentica, ma si respira con orgoglio.
(Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images)
Basti pensare che ogni angolo, dopo i chioschi, è decorato con le grandi imprese e vittorie del Bayern nella storia. E in alto, sul tetto, campeggia da qualche mese la maglia numero cinque di Franz Becknenbauer, che dopo essere stato leggenda in campo dei bavaresi è stato anche uno dei principali fautori del nuovo stadio. «Ogni partita qui sarà un evento indimenticabile, Abbiamo fatto un lavoro straordinario, è uno stadio di livello mondiale», ha detto dopo l’inaugurazione. E anche oggi, vent’anni dopo, le parole di Kaiser Franz sono quantomai veritiere.