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Emilio Scibona¡23 January 2024
đ¨Un arbitro di A: "Rischio torneo falsato. Le immagini scelte dal VAR..."

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Emilio Scibona¡23 January 2024
Sono affermazioni pesanti quelle fatte a Le Iene da un fischietto di Serie A la cui identità è ignota in merito alla classe arbitrale italiana.
Il direttore di gara in questione (che ha scelto di mantenere lâanonimato poichĂŠ ancora in attivitĂ ) è stato infatti intervistato dal programma televisivo: lâintervista scritta è stata pubblicata sul sito MediasetInfinity, prima ancora della messa in onda in programma questa sera.
Lâarbitro in questione ha parlato senza mezzi termini di âanomalie nel sistema di valutazioneâ facendo riferimento anche a âdinamiche politicheâ nonchĂŠ ad una lotta intestina tra fischietti in vista delle prossime elezioni di categoria: âSono un arbitro di serie A attualmente in attivitĂ â esordisce cosĂŹ il fischietto al microfono di Filippo Roma â e voglio segnalare quelle che per me, e per altri arbitri, sono delle gravi anomalie del sistema arbitrale in Italia. PerchĂŠ mi sono deciso a parlare? Per amore del gioco del calcio e perchĂŠ credo ancora nei principi di lealtĂ sportiva, ma anche perchĂŠ questa situazione è diventata insostenibile e sta condizionando le carriere di molti arbitri, attraverso un sistema di valutazione del loro operato che presenta molte anomalieâ.
Il direttore di gara è poi entrato nel merito tornando su alcuni episodi che hanno fatto discutere: âPerchĂŠ sono ancora in attivitĂ e certamente ci sarebbero ripercussioni negative nei miei confronti da parte dei vertici dellâAssociazione italiana arbitri, che danneggerebbero pesantemente la mia carriera. Questâanno ci sono stati tantissimi errori degli arbitri in campo e al Var che sono davvero inspiegabili, soprattutto per noi che siamo degli addetti ai lavori. Se hai delle immagini chiare davanti agli occhi e hai la possibilitĂ di rivedere lâepisodio con tante telecamere a disposizione come fai a non accorgerti dellâerrore commesso dallâarbitro in campo? Per esempio, è il caso del rigore negato al Bologna in Juventus-Bologna, o del fallo di mano di Pulisic prima del suo gol in Genoa-Milan, o del recente fallo di Bastoni su Duda in Inter-Verona, poco prima che lâazione proseguisse e si arrivasse al tanto contestato gol dellâInter. In tutti questi casi, inspiegabilmente, non ha sbagliato solo lâarbitro in campo, ma anche il Var che, nonostante immagini chiare, ha deciso di perseverare nellâerrore commessoâ.
Lâarbitro ha parlato poi dellâutilizzo del VAR e della disomogeneitĂ dei criteri di decisione: âQuesta situazione è diventata insostenibile e sta condizionando le carriere di molti di noi. Da come viene valutato un arbitro dipende il fatto che questo continui ad arbitrare o meno. Se le valutazioni dipendono da dinamiche, diciamo politiche, allora in questo modo câè il rischio che si falsino i campionati. Molti di noi hanno la forte sensazione che non sempre i voti, le valutazioni e le eventuali retrocessioni o dismissioni a fine anno dipendano esclusivamente dalle nostre prestazioni durante le partite. Ogni volta che un arbitro viene chiamato al Var può essere penalizzato nel voto che riceve dagli osservatori a fine partita, e se chi valuta gli arbitri sbaglia nella valutazione, siamo poi sicuri che fanno carriera solo e sempre i piĂš bravi e che vengono retrocessi i piĂš scarsi? Voglio segnalare quelle che per me e per altri arbitri sono delle gravi anomalie del sistema arbitrale in Italia e che, secondo noi, condizionano il buon andamento dei campionati di calcio di serie A e di serie B. Ci sono tante cose che non vanno come dovrebbero, alcune riguardano decisioni prese in campo e in sala Var durante le partite, altre riguardano lâandamento della carriera di noi arbitri. Non sempre quello che viene deciso in campo e lâintervento del Var durante le partite segue un criterio omogeneo. A volte il Var interviene per correggere una decisione, a volte non interviene, anche quando gli episodi sono molto molto simili, quasi identici, tra loro. Per esempio: il rigore non assegnato al Milan in Milan-Roma, in cui il Var non interviene e il rigore dato allâInter in Inter-Lazio, lĂŹ invece lâintervento del Var câè statoâ.
In tal senso il direttore di Serie A si lascia andare ad un sospetto pesante sulla scelta delle immagini: âMa non solo: a volte la scelta delle immagini per giustificare una decisione presa non convince neanche noi addetti ai lavori. Poi si ha la sensazione che alcuni arbitri siano protetti e tutelati, sia nel voto che prendono a fine partita, sia nella spiegazione che dĂ la Can, la commissione arbitri nazionali, di alcuni episodi controversi. PerchĂŠ succede una cosa del genere? Come mai alcuni vengono chiamati e alcuni no? Cambia qualcosa nei voti che prendono e nella loro classifica di fine anno? Non parliamo di complotto e non câentrano le squadre, parliamo di questione arbitrale. Ci sono arbitri piĂš protetti e meno chiamati al Varâ.
Il fischietto in questione spiega di non essere lâunico nella sua categoria a pensare che siano delle anomalie e sottolinea come ci sia difformitĂ di trattamenti tra arbitri a fronte di errori, facendo un esempio: âNon solo, visto che ci sono tanti arbitri e assistenti che la pensano come me e, attualmente, ci sono almeno cinque, tra arbitri e assistenti di serie A e B, che stanno ricorrendo alle vie legali per denunciare lâAssociazione Italiana Arbitri per quelle che riteniamo gravi irregolaritĂ . Per esempio, câè chi sbaglia e continua ad arbitrare il turno dopo come niente fosse. Câè chi invece viene fermato, che è lâunica vera punizione che colpisce lâarbitro dal punto di vista economico, ma anche della carriera. In alcuni casi, secondo il regolamento, bisognerebbe intervenire e chi è al Var non interviene, questo va comunque a inficiare sia il risultato di una gara in campo e chiaramente nel lungo termine, condiziona anche lâandamento dei campionati di calcio. Quando a sbagliare è il Var, anche lui poi dovrebbe essere penalizzato, ma non sempre succede. Vi faccio qualche esempio: Valeri, il Var di Salernitana-Bologna ha commesso a mio parere diversi gravi errori, ma basta citarne uno su tutti. Al quarantunesimo del primo tempo câè un intervento molto pericoloso del calciatore della Salernitana Dia che rifila un calcione con violenza al giocatore del Bologna Saelemaekers. Questo è un chiaro fallo da espulsione, su cui lâarbitro in campo ha deciso diversamente. Qui il Var avrebbe dovuto richiamare lâarbitro a rivedere lâepisodio e lâarbitro avrebbe dovuto espellere Dia. In questo, come in altri casi della stessa partita, tutti falli gravi e pericolosi che meritavano lâespulsione, il Var avrebbe dovuto richiamare lâarbitro al monitor a bordo campo per fargli prendere la decisione correttaâ. Lâarbitro ha poi aggiunto che il collega del Var non è stato fermato dopo lâerrore.
Lâarbitro poi riporta un altro episodio a titolo di esempio: âJuventus-Verona: in queste immagini si vede che câè una chiara manata di Gatti, difensore della Juventus, nei confronti di Djuric, attaccante del Verona. In questo caso si configura una condotta violenta che comporta lâespulsione del difendente. Qui il Var non è intervenuto, da protocollo sarebbe dovuto intervenire e far rivedere lâepisodio allâarbitro e far chiaramente sanzionare il calciatore della Juventus Gatti con il provvedimento di espulsioneâ.
In merito al mancato intervento del Var nellâepisodio in questione lâarbitro non riesce a fornire certezze: ââAnche qui non si capisce quale sia il criterio in base al quale non sia intervenuto il Var, perchĂŠ le immagini sono chiare. Non me lo spiego. Sempre nella stessa gara si verifica unâaltra situazione al cinquantunesimo minuto, dove câè una rete annullata alla Juventus. Il Var decide di intervenire perchĂŠ è valutato come scorretto lâintervento che opera Kean, lâattaccante della Juventus, nei confronti di Faraoni, difensore del Verona. In questo caso lâarbitro fa una sua valutazione in campo, cosĂŹ come il quarto uomo, e decidono per un normale contatto di gioco. Quindi decidono che lâazione è regolare e il gol viene convalidato. Qual è il criterio per cui in questo caso interviene il Var? E nel caso precedente, in cui câè una vera e propria condotta violenta da parte di Gatti nei confronti del difensore del Verona, il Var non è intervenuto? Non si capisce. Ă abbastanza clamoroso. Le immagini sono chiare. Qui una leggera manata e câè lâintervento del Var, nel caso precedente una vera e propria condotta violenta, uno schiaffo in pieno volto e non câè lâintervento â.
Il direttore di gara, sempre prendendo come esempio Juventus-Verona, esclude che il Var non si sia accorto dellâepisodio di cui sopra: âĂ impossibile che non lâabbia vista. Câè un terzo episodio, sempre in Juventus-Verona: câè un fallo di mano col braccio largo e aperto da parte del difensore della Juventus che lâarbitro in campo valuta come non punibile. In questo caso câè chiaramente un controllo del Var, ma non interviene. Dalle immagini si evidenzia che ci sia un chiaro tocco con il braccio largo aperto del difendente; quindi, aumenta il volume del proprio corpo e crea uno ostacolo al passaggio del pallone. Questa è lâimmagine, quindi il braccio largo e innaturale, movimento verso il pallone. In questo caso il Var decide di non intervenireâ.
A domanda specifica sulla certezza regole in merito allâutilizzo del Var e la sua applicazione lâarbitro : âEsatto. Le regole sono certe, ma lâintervento del Var non segue delle logiche definite. Torino-Frosinone, Coppa Italia. Si verifica una situazione per cui viene concesso inizialmente un calcio di rigore a favore del Torino, ma, successivamente, a seguito dellâintervento da parte del Var, questo calcio di rigore viene revocato. Anche qui le immagini parlano chiaro. Câè un elemento oggettivo per revocare la decisione presa in campo del calcio di rigore? No, in quanto câè un elemento oggettivo che dice esattamente il contrario, cioè un calcio da parte del difensore che prende solo lâattaccante, prende solo il collo del piede, il collo della gamba dellâattaccante, non prende mai il pallone, il pallone viene spostato in maniera chiara da parte dellâattaccante che poi cade a terra a seguito del colpo ricevuto dal difendente. In questo caso il Var non avrebbe mai dovuto effettuare lâintervento e doveva chiaramente astenersi, ma ha costretto lâarbitro ad andare al monitor, a rivedere le immagini e lâha indotto a revocare la decisione presa correttamente in campoâ. Anche in questo caso, spiega lâarbitro, il fischietto non è stato sospeso per decisione e giudizio del designatore: âIo non lo comprendo, molti di noi non lo comprendono, ma non solo: a volte la scelta delle immagini per giustificare una decisione presa non convince neanche noi addetti ai lavoriâ.
Il fischietto di Serie A solleva dei dubbi anche in merito alla scelta delle immagini mostrate per giustificare una decisione presa dal Var: âUn caso recente che ha a che fare con i criteri di scelta delle immagini al Var è quello di Juve-Roma. In questo caso per capire se il giocatore della Juve che realizza la rete è in fuori gioco oppure no, il Var ha scelto il frame del primo momento in cui il piede di Vlaovic tocca il pallone. Ă in questo istante che viene tracciata la linea per capire se il giocatore juventino sia in posizione regolare o meno. Dopo il primo contatto con il pallone però, se fate attenzione, la gamba di Vlaovic compie un movimento, è solo in questa posizione finale che il pallone si stacca dal suo piede. E, badate bene, che in questo spazio temporale che intercorre dal primo contatto a quando vediamo che la palla si stacca dal piede cambia tutto lo scenario per la determinazione geografica del fuorigioco. E quindi ci chiediamo: come mai è stato scelto il frame che il Var che ha mostrato in tv, piuttosto che il primo frame che a rigor di logica sembrerebbe quello corretto? Molti di noi ancora oggi si chiedono quale fosse il frame corretto da utilizzare per determinare il fuorigioco e nessuno della commissione arbitri ce lâha ancora spiegato. In questa stagione sportiva, il caso piĂš clamoroso a mio parere è quello che è avvenuto in Sassuolo-Lazio, dove si verifica una situazione per cui lâassistente arbitrale in campo valuta che il portiere abbia preso il pallone con le mani al di fuori dellâarea di rigore e quindi in questo caso il regolamento parla chiaro: espulsione per il portiere ma in questo caso lâassistente è stato smentito dal Var. In che senso? Il Var ha mandato delle immagini secondo le quali il portiere della Lazio avrebbe in realtĂ preso il pallone con le mani sulla linea dellâarea di rigore delimitante lâarea di rigore. Lâazione del portiere era regolare. In questo caso lâespulsione è stata revocata. Le immagini che sono state mandate dal Var al pubblico erano chiaramente a sostegno della decisione presa dal Var. Ma in realtĂ ci sono altre immagini dove si può chiaramente verificare che il pallone che è stato toccato dal portiere in un primo momento, evidentemente è stato toccato al di fuori dellâarea di rigore. Quindi bisogna capire qual è il frame corretto. Quello che non è stato mandato dal Var o quello che è stato mandato dal Var in onda?â.
Il direttore di gara spiega poi che lâassistente ha avuto un voto negativo in una situazione: ââIn questo caso câera a visionarlo un componente della commissione e in questo caso ha avuto un voto molto basso, molto penalizzante. Quando invece doveva essere premiato con un voto molto alto perchĂŠ aveva indovinato una decisione molto difficile da prendere. Ci sono i casi in cui lâarbitro fa la cosa giusta e il Var lo corregge sbagliando, ma poi il designatore difende il Var e penalizza lâarbitro o lâassistenteâ.
In merito alla difformitĂ di giudizio lâarbitro fa riferimento ad una spaccatura in vista delle prossime elezioni arbitrali indicando come penalizzati gli arbitri che fanno parte della fazione opposta rispetto a quella attualmente in carica: âQuesto dovreste chiederlo al designatore, alla commissione che gestisce. Ma il caso vuole che tutte le persone che si sentono penalizzate non vengano ritenute vicine allo schieramento che sostiene la prossima probabile candidatura di un certo gruppo del mondo arbitrale e che adesso occupa i ruoli di vertice. Il problema è che se ci sono arbitri che non sbagliano e vengono sanzionati e arbitri che sbagliano e sono protetti e vengono salvati questa cosa chiaramente non funzionaâ.
Dopo la testimonianza dellâarbitro âLe Ieneâ sono andate a intervistare lâattuale designatore in carica Gianluca Rocchi per una replica, anche questa giĂ sbobinata e pubblicata sul sito di MediasetInfinity prima della messa in onda.
In merito alla richiesta di spiegazioni sugli interventi del Var e sulla scelta delle immagini il designatore non si espone: âMah, niente, guarda, stiamo cercando di spiegare e fare del nostro meglioâ. Sulla richiesta di fare come in Spagna, cioè di mandare in onda subito dopo le partite le conversazioni del Var Rocchi risponde cosĂŹ: âVediamo, non lo so, vediamoâ
Rocchi viene interpellato poi nel merito specifico delle affermazioni dellâarbitro sulla disomogeneitĂ delle valutazioni delle performance arbitrali: âLavoriamo in una maniera soltanto per cui non abbiamo grandi problemi. Io sono trasparente con tutti su tuttoâ. Sulla storia dei voti truccati Rocchi replica in modo secco: âGuarda, io rispondo per le mie responsabilitĂ â.
Lâex fischietto internazionale smentisce che ci siano dinamiche interne che influiscano sui giudizi arbitrali come anche sulla votazione degli arbitri: âSu questo ti posso garantire â dice allâinviato delle Iene -io vado dritto per la mia strada come ho sempre fattoâ.
Quando il giornalista riferisce che queste accuse arrivano da un arbitro di Serie A in attivitĂ Rocchi replica cosĂŹ: âProblema suo. Se ha delle prove ce la fa vedere. Nessun problema. Io, vi ripeto, lavoro sempre ed esclusivamente in una maniera soltantoâ. In merito alla trasparenza arbitrale il designatore non crede che si possa fare di piĂš: âMah, piĂš di cosĂŹ non so cosa dobbiamo fare, facciamo vedere tutto. Ammettiamo se sbagliamo, piĂš di cosĂŹ, non sappiamo cosa fareâ .
Alla richiesta di una promessa di una definitiva trasparenza sul Var da parte del giornalista il designatore ha cosĂŹ replicato: âTotale, ma io lâho sempre fatto; quindi, non è che vi devo promettere quello che sto giĂ facendoâ
Credit foto in evidenza: sito web Mediaset Infinity â programma Le Iene
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