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·27 July 2025

UEFA Women’s EURO: campionesse d’Europa contro campionesse del Mondo a confronto

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Le Leonesse, vincitrici di UEFA Women’s EURO 2022, non vogliono farsi sfuggire l’occasione di vincere il secondo Europeo femminile consecutivo battendo la Spagna nella finale di domenica. Nella spedizione dell’Inghilterra a UEFA Women’s EURO 2025, ci sono 13 calciatrici che tre anni fa hanno vinto il titolo europeo in casa. Domenica le inglesi avranno occasione di riconfermarsi campionesse d’Europa quando affronteranno la Spagna in finale. Quattro leonesse, scese in campo nella trionfale finale del 2022 contro la Germania, hanno spiegato a womenseuro.com nel corso della fase finale in Svizzera cosa significherebbe per loro sollevare il trofeo per la seconda volta consecutiva.

Lauren Hemp, attaccante

Lauren Hemp contro i Paesi Bassi nella fase a gironiDeFodi Images via Getty Images


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“Mi piacerebbe vincere un altro trofeo; finora ho vissuto delle emozioni ed esperienze incredibili”. “A prescindere dal ruolo che ognuno di noi ricopre in campo, sento che siamo un gruppo molto unito. Non importa chi parte titolare, chi gioca di più e chi meno, la squadra viene prima di tutto. Questa è la nostra forza”. “Queste esperienze, maturate nel corso degli anni, ti permettono di sapere a cosa andrai incontro, quindi siamo ben consapevoli di cosa c’è in palio. Faremo tutto il possibile per riuscirci”.

Keira Walsh, centrocampista

“Women’s EURO è una competizione incredibile; quando l’abbiamo vinto è stato probabilmente uno dei giorni più belli della mia vita”. Quando giochi per l’Inghilterra c’è sempre tanta pressione perché la gente vuole che tu vinca. Quindi chiunque indossi questa maglia, è abituato a questa pressione”. “Avendo già vissuto la gioia di vincere l’Europeo in casa, sappiamo bene cosa vogliamo: conquistare di nuovo il titolo e rendere felici e orgogliosi i tifosi che ci sostengono qui e tutti quelli che ci seguono da casa”.

Alessia Russo, attaccante

“Vogliamo continuare a crescere fino alla fine. Sappiamo che non siamo partiti come volevamo, ma l’inversione di tendenza e la resilienza che abbiamo dimostrato come squadra sono state davvero entusiasmanti”. “Voglio aiutare il più possibile la squadra, che si tratti di gol, di assist, di creare occasioni, di essere la prima linea del pressing, qualunque cosa sia. Voglio continuare a farlo”. “Mi sto divertendo e voglio continuare a vincere”.

Ella Toone, centrocampista

“Da calciatrice vuoi vincere tutto quello che c’è da vincere. Noi però sappiamo come ci si sente a vincere, e questo te lo fa desiderare ancora di più”. “Bisogna però concentrarsi su ogni partita, e cercare di essere d’ispirazione per la prossima generazione di ragazze. Vogliamo rendere orgogliosa l’intera nazione”. “In ogni caso, ci proveremo”.


La Spagna ha impiegato 113 minuti per segnare il gol della vittoria contro la Germania in semifinale che è valso la la qualificazione in finale di UEFA Women’s EURO 2025. Ma a festeggiare con Aitana Bonmatí non sono state solo le compagne presenti con lei in campo. L’intera squadra, comprese le panchinare, infatti, è corsa a festeggiare con l’autrice del gol, in quella che è stata una metafora visiva della mentalità della Spagna in Svizzera. Dopo il fischio finale ci sono stati abbracci, lacrime e l’ammissione da parte di Bonmatí che la squadra di Montse Tomé è come una famiglia. “Sono davvero molto felice per tutta la squadra”, ha detto la centrocampista vincitrice del Pallone d’Oro. Quando ho segnato, festeggiare il gol con tutte è stato un momento di pura felicità perché abbiamo raggiunto questo obiettivo insieme”.

Durante questo torneo, la Spagna ha dimostrato di essere molto più di 11 calciatrici che scendono in campo. Ogni gesto, ogni esultanza, ogni parola nella zona mista o immagine dalle sessioni di allenamento ha svelato un legame profondo tra le calciatrici. Ogni volta che segnano, le panchinare festeggiano come se fossero state loro a segnare. In ogni conferenza stampa, le calciatrici si elogiano a vicenda. In ogni decisione tattica, il collettivo ha la precedenza. “Remiamo tutte nella stessa direzione”, ha spiegato la centrocampista Alexia Putellas. Ognuna di noi mette la versione migliore di se stessa al servizio della squadra, e questo ci rende una squadra migliore”. Le nazionali spagnole del passato non hanno sempre mostrato questo livello di coesione soprattutto nelle fasi finali di Women’s EURO, ma questa Spagna trasmette un senso di compattezza e gioia condivisa che riflette esattamente il modo in cui giocano in campo.

“Questa squadra è destinata a fare la storia”, ha detto il commissario tecnico Tomé, dopo che la sua Spagna ha chiuso la marcia di avvicinamento alla fase finale da imbattuta e adesso ha il miglior attacco del torneo con 17 gol. “C’è una grande energia nel nostro lavoro, che ci accompagna e ci dà gioia ogni giorno. In questo torneo abbiamo trovato una nuova maturità, ed è proprio questo l’elemento fondamentale per il benessere della squadra”. L’unità all’interno del gruppo ha portato la Spagna alla sua prima finale di Women’s EURO, e c’è un senso di energia collettiva che va oltre le 11 giocatrici in campo. “Siamo in un grande momento della nostra storia”, ha riconosciuto il capitano Irene Paredes. “Sono molti anni che vogliamo arrivare qui”. Quando le campionesse del mondo affronteranno le campionesse d’Europa in carica a Basilea, la forza interiore della Spagna – quel gruppo coeso che gioca e sogna insieme – potrebbe essere la loro più grande risorsa.

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