Calcionews24
·2 January 2025
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Eroe del Triplete nel 2010, uno dei più grandi calciatori della storia d’Olanda, Wesley Sneijder è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole sulla prima semifinale di Supercoppa.
GASPERINI ALL’INTER – «È inutile ricordare quel periodo, è passato tanto tempo, concentriamoci sul presente. La sua Atalanta è l’avversaria più difficile da incontrare in questo momento, ma non è più una sorpresa. Se fino a qualche tempo fa potevi rimanere stupito nel vederla in alto, oggi è la normalità. Sono i campioni dell’Europa League, tutto il mondo si è accorto di loro, li studia. Questo significa che sai anche come giocano…».LA CHIAVE DELL’ATALANTA – «Ha tanti giocatori offensivi fortissimi, ma io ti faccio il nome dell’olandese… De Roon è troppo sottovalutato, ma è il centrocampista che tutti vorrebbero avere perché dà equilibrio, ti aiuta se commetti un errore, e sa pure segnare. Ma a centrocampo l’Inter non può avere paura, ha quasi il meglio che ci sia in giro».IL CENTROCAMPO DI INZAGHI – «Tutta la formazione vale le migliori squadre della Champions, nessuno può dire il contrario… A centrocampo la squadra gioca in velocità, sa inserirsi e tirare. Gestisce i momenti, che per me è la cosa più importante nel calcio. I meccanismi migliorano anno dopo anno: quando riceve palla, oggi Calhanoglu è come una guida di alta montagna, sa a occhi chiusi dove sono i compagni. Mentre Barella e Mkhitaryan giocano più con gli esterni. Poi, quando qualcuno cala, dentro Frattesi e Zielinski».GLI OLANDESI IN CAMPO – «De Vrij è un diamante, va conservato. È tornato ai suoi livelli, non fa mai polemica, è intelligente. Suona pure il piano! Peccato non ci sia più io, altrimenti poteva nascere un bel duetto: io sono bravo a cantare…Sono contento del rinnovo di Dumfries, una certezza per l’Inter. È il classico giocatore che fa meglio quando sulla sua fascia arriva un avversario forte. Questo significa personalità oltreché qualità».IL BIS SCUDETTO – «Lo spero, è ovvio che tifi per l’Inter in campionato, anche se guardo un po’ anche la Lazio…Per il “mio” Tijjani Noslin: è un bravissimo ragazzo e un grande giocatore. Ha iniziato nella mia squadra, il DHSC, e sta continuando a crescere. L’ho rivisto prima della sua partita con l’Ajax, gli ho detto che deve diventare più costante. La sua storia è emozionante e deve essere un esempio per i ragazzi: mai abbandonare un sogno, fate tutti come Tijjani».