Calcio e Finanza
·5 May 2025
Shell studia la maxi acquisizione della rivale British Petroleum

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·5 May 2025
Shell – multinazionale britannica operante nel settore petrolifero – sta collaborando con alcuni consulenti per valutare una potenziale acquisizione della rivale British Petroleum. Lo riporta Bloomberg, spiegando che la società starebbe aspettando ulteriori cali nei prezzi delle azioni e del petrolio prima di decidere se procedere con un’offerta. Il gruppo è attivo anche nel mondo dello sport come sponsor di Ferrari, un’intesa che vale circa 30 milioni di euro a stagione e che fu siglata oltre 40 anni fa da Enzo Ferrari in persona.
Il colosso petrolifero avrebbe discusso con maggiore serietà la fattibilità e i vantaggi di un’acquisizione di BP nelle ultime settimane insieme ai suoi consulenti. La decisione finale dipenderà probabilmente dal proseguimento del calo del titolo BP, che ha già perso quasi un terzo del proprio valore negli ultimi 12 mesi, in seguito a un piano di rilancio che non ha convinto gli investitori e al crollo dei prezzi del greggio.
Shell potrebbe anche aspettare che sia BP a fare il primo passo, o che si faccia avanti un altro potenziale acquirente; il lavoro attuale servirebbe quindi a prepararsi a un eventuale scenario del genere. Le discussioni sono ancora in una fase iniziale, e Shell potrebbe invece decidere di concentrarsi su operazioni di riacquisto di azioni proprie o su acquisizioni più mirate e contenute, anzichè su una maxi-fusione.
«Come abbiamo già affermato molte volte, siamo fortemente concentrati sul creare valore per Shell attraverso performance, disciplina e semplificazione», ha dichiarato un portavoce di Shell in una nota. Una fusione tra Shell e BP rappresenterebbe una delle più grandi acquisizioni nella storia dell’industria petrolifera, unendo due colossi britannici che in passato erano rivali diretti, con dimensioni e influenza globale simili, ma negli ultimi anni i loro percorsi si sono differenziati.
Un’acquisizione riuscita di BP potrebbe rafforzare la crescita della produzione di Shell, permettendo alla compagnia di tornare ad avere una forte presenza negli Stati Uniti. Qualsiasi operazione supererebbe probabilmente in valore l’acquisizione di BG Group nel 2016, un affare da quasi 50 miliardi di dollari.