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·23 November 2024

Serie A, rielezione difficile per Casini: la nuova maggioranza cerca un candidato comune

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Nella giornata di ieri l’Assemblea di Lega Serie A ha deciso per il 16 dicembre come prima data utile per l’elezione del nuovo presidente, resa necessaria in vista della nomina del nuovo numero uno della FIGC.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, questa decisione è manifesto della nuovo equilibrio presente in Lega. Infatti, l’attuale presidente Lorenzo Casini, sempre supportato dalla coppia Lotito-De Laurentiis, avrebbe voluto porre la prima convocazione per le elezioni a gennaio, ma di fatto l’area che lo sopporta con il passare del tempo è finita in minoranza.


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Serie A elezioni Casini – I nuovi equilibri in Lega

Ad avere la maggioranza sono proprio quei club che vogliono cambiare presidente e che fino all’altro ieri venivano sempre messi sotto dal gruppo guidato da Claudio Lotito. I capofila sono le big Inter, Juventus e Roma che hanno iniziato a tirare i fili della contesa in vista delle elezioni.

Proprio per questo nuovo equilibrio la ricandidatura di Casini è in forte dubbio, visto che come detto i numeri lo mettono in minoranza. Dall’altra parte, dopo aver vinto la prima battaglia sulla data delle elezioni, la nuova maggioranza di Lega deve ora cercare e trovare un candidato comune per la presidenza che prenda le redini dopo l’era Casini.

Molto difficile, infine, che il nome del nuovo presidente della Serie A arrivi già il 16 dicembre. E proprio per questo sono giù state fissate seconda e terza tappa elettorale per il 10 e il 20 gennaio. Sembra scontato poi che si arrivi fino al terzo appuntamento, visto che da quello basterà avere la maggioranza semplice (11 voti) per eleggere il nuovo presidente.

Da lì, la Serie A avrà la sua nuova governance entro i 15 giorni previsti rispetto all’elezione del presidente federale, programmata per il 3 febbraio. Infine, nell’assemblea di ieri si è chiusa definitivamente la questione del ricorso sul nuovo statuto della FIGC. Infatti, si sono allineate alle posizioni della maggioranza anche le società che puntavano allo scontro contro Gravina, non avendo i numeri per cambiare l’esito della partita.

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