Salernitana, Valentini ammette: «Speso più del dovuto sul mercato, la classifica ci imponeva una cosa» | OneFootball

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·5 February 2025

Salernitana, Valentini ammette: «Speso più del dovuto sul mercato, la classifica ci imponeva una cosa»

Article image:Salernitana, Valentini ammette: «Speso più del dovuto sul mercato, la classifica ci imponeva una cosa»

Le parole di Marco Valentini, direttore sportivo della Salernitana, sulle mosse di calciomercato della squadra campana a gennaio

Marco Valentini, direttore sportivo della Salernitana, ha parlato nella conferenza stampa organizzata per la fine del calciomercato di gennaio.

TANTE OPERAZIONI«Voglio fare una piccola premessa. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato in un mese così intenso. La situazione di classifica ci imponeva di fare due cose: partire subito forte per mettere a disposizione del tecnico le risorse necessarie e poi operare anche in uscita. Ringrazio la proprietà, l’amministratore delegato, la segretaria. Da solo non sarei riuscito a fare questo tipo di lavoro, è stato intenso anche dal punto di vista fisico. Io sono molto soddisfatto, l’obiettivo primario era quello di rinforzare l’organico è stato raggiunto. Sia sul piano numerico, sia qualitativo. A mio avviso ne usciamo più completi ed equilibrati, abbiamo agito in modo logico accontentando l’allenatore. Oggi Breda può modulare questa squadra al meglio, sia con lo schema iniziale sia con i correttivi da adottare in corso d’opera. Ieri un tifoso mi ha insultato perché non ho preso l’attaccante. A me viene da sorridere perché Cerri e Raimondo hanno portato in dote sei punti. A Milano sono salito in coscienza e con le entrate fatte al 90%, se avessi preso i nostri bomber l’ultimo giorno ci sarebbe stata una narrativa diversa e avreste parlato di colpi. Ci vuole rispetto non per me, perché mi cambia poco, ma per chi ha sposato la nostra causa mettendosi a disposizione 25 giorni fa. Il club ha fatto tanti sforzi, ve lo garantisco. Quanto alle cifre, non le ho svelate nella conferenza stampa di presentazione. Se pure fossi partito con 15 milioni di euro per Milano non sarebbe cambiato niente. Una trattativa richiede l’incastrarsi di tanti meccanismi: familiari, tecnici, tattici, umani. Ho fatto offerte importanti per alcuni giocatori che hanno preferito non venire. Ogni professionista decide con la sua testa e l’aspetto economico non è sempre prioritario. La proprietà ha fatto grossi sforzi, ma io ho spiegato da subito che l’obiettivo principale era rivitalizzare una parte di gruppo che non stava rendendo al massimo, colmando le lacune in tempo rapido. Parlare di soldi significa andare oltre il nocciolo della questione. Ho offerto il doppio a chi è andato altrove, c’è chi ha accettato di meno perché Salerno è una grossa occasione professionale. Per chi non lo vive in prima persona tengo a sottolineare che nel mercato è quasi marginale l’aspetto finanziario».


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MANCA UN DIFENSORE«Stavo facendo un’operazione con l’Udinese che non riguardava un solo giocatore. A livello numerico e di caratteristiche la difesa è ok, ma un club ha un dovere di guardare tutte le opportunità che si possono creare. Quella con Axel Guessand era una trattativa in proiezione futura, stavamo parlando di prenderlo in prestito biennale per poterci lavorare visto che è un 2004 che conosco da qualche anno. Gli avremmo dato sei mesi e poi sarebbe stato un rinforzo per la prossima stagione. Alle 23:40 eravamo pronti con le carte, nettamente in tempo. L’altro club non ha rintracciato telefonicamente il ragazzo e, da parte loro, ci sono stati dei ritardi. Alla fine, alle 23:58, si era incastrato tutto, ma l’Udinese ha avuto un solo minuto per fare il deposito ed è andata fuori tempo di due secondi. Non c’era urgenza di intervenire in difesa, chi è rimasto sta crescendo come condizione e come gioco».

CENTROCAMPO«Quando si pianifica un mercato non è semplice dire “voglio quello, prendo quello”. Ogni dirigente mette in preventivo 5-6 possibilità per reparto, Zuccon era uno di questi. Lo avevamo sempre valutato, dopo aver ragionato su quelli che avevamo a disposizione. Il centrocampo è completo, per caratteristiche e per numero, prendendo giocatori di quantità che prima forse non c’erano. Caligara e Zuccon abbinano quantità e qualità. Saric aveva le doti giuste per completare la rosa, ma non c’erano le condizioni. L’ho venduto io al Palermo, so quanto è stato pagato e qual è il reale valore del calciatore. A mio avviso la loro valutazione è assolutamente non in linea. Ho valutato i costi dell’azienda, l’impatto sullo spogliatoio e l’effettiva necessità: abbiamo dunque virato su altri profili, congeniali sul piano tecnico-tattico. Zuccon, Caligara e Girelli hanno le peculiarità giuste».

SEPE«Con Sepe non ci sono stati problemi di alcun genere. Né discussioni, né niente. Avevo un dovere nei confronti della città, della tifoseria, del club, di tutti, ovvero migliorare questa rosa laddove fosse stato possibile. È capitata l’occasione di Christensen, inaspettata. La Fiorentina mi ha detto che era un calciatore in uscita. A quel punto ho parlato con Sepe, gli ho spiegato la situazione. A me non è mai successo che il mio portiere titolare non godesse della fiducia collettiva, si percepiva insoddisfazione. Non credevo che Christensen potesse scendere in Serie B, ho chiuso tutto in 5 minuti».

TANTI PRESTITI«Io parlo di ciò che è accaduto dal mio arrivo in avanti. Io ho iniziato a fare questo mercato da ultimo in classifica, dovevo guardare all’immediato tenendo conto anche della percezione esterna. Certo, su qualcuno ci siamo riservati il diritto di riscatto. Con Caligara c’è addirittura un obbligo. Ora conta salvare la categoria».

SVINCOLATI E SIMY«Forse non ci rendiamo conto che abbiamo affrontato le tre squadre più forti del campionato, nessuno ci ha messo sotto in modo clamoroso. A Pisa non è stata una bella partita, ma credo che da parte di entrambe. Un mese fa eravamo quasi morti, oggi abbiamo dato le medicine giuste e dalla rianimazione dobbiamo passare alla passeggiata e poi alla corsa. Tutto questo per dire che l’allenatore e i calciatori meritano i complimenti perché comunque sono riusciti a conquistare sei punti. Non attingerò dagli svincolati, Simy entra in lista e starà con noi fino a giugno. Sapete perfettamente come abbia affrontato le precedenti sessioni di mercato. Gli ho messo sul tavolo quattro proposte da club esteri, molto concreti. E’ nel suo diritto rifiutarle, ci mancherebbe. Voi la storia e il percorso lo conoscete meglio di me, non mi sento di commentare. A fine campionato farà le sue valutazioni, poi per l’eventuale risoluzione c’è tempo. Nelle interlocuzioni avute in questo mese di gennaio si era parlato di rescissione, ce l’hanno proposta loro per primi. Se mi chiedi l’intero stipendio per poi restare a casa che senso ha?».

MOMENTO«Momento importante, ma non decisivo. Ad aprile ci saranno gli scontri fondamentali che indirizzano la stagione, sia in alto e sia in basso. Siamo a cospetto di un bivio importante, con una rosa unita e un organico completo. Il club, lo staff e la dirigenza hanno fatto un bel lavoro in poco tempo, lo spogliatoio è compatto e ho sensazioni molto positive per l’armonia che c’è e per il lavoro quotidiano. Più saremo uniti, più sarà dura per gli altri».

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