Calcio e Finanza
·11 July 2025
Roma Nuoto, scontro con il Comune sul Flaminio: «Favorita la Lazio»

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·11 July 2025
Se il ricorso al TAR da parte della società Roma Nuoto, che si è vista negare dall’Assemblea capitolina l’interesse pubblico sul progetto di riqualificazione dello stadio Flaminio, era in qualche modo scontato, meno lo è la richiesta di risarcimento danni da quasi 6 milioni di euro avanzata davanti ai giudici amministrativi.
A presentare il ricorso – spiega il quotidiano Il Tempo – è stata la “Costruzioni civili e commerciali Spa”, in qualità di mandataria del gruppo composto da Roma Nuoto e dalla Rubner Holzbau di Bressanone, che al Campidoglio aveva presentato un piano da 55 milioni di euro di recupero del Flaminio realizzando nell’impianto piscina, palestre, campi da padel e calcio.
Ad aprile scorso, prima la giunta capitolina e poi l’Aula Giulio Cesare hanno negato il riconoscimento del pubblico interesse, bloccando le ambizioni di Roma Nuoto. Da quel momento in poi per il Flaminio è rimasta in corsa solo la proposta del patron della Lazio Claudio Lotito, che ha promesso ai tifosi di trasformare lo stadio abbandonato nella casa dei biancocelesti grazie a un investimento da 400 milioni di euro.
Il club ha presentato gran parte della documentazione al Campidoglio ma la conferenza dei servizi, che dovrà valutare la fattibilità del progetto, non è ancora partita. Roma Nuoto però non vuole stare a guardare. Nel ricorso al TAR, oltre al risarcimento, si chiede di annullare la delibera dell’Assemblea capitolina per tornare, di fatto, in gioco sul Flaminio.
Contestate davanti ai giudici tutte le motivazioni che hanno spinto il Comune a dire no a Roma Nuoto, ma soprattutto la società lamenta una sorta di favoritismo del Campidoglio verso la Lazio. «Più volte, infatti, prima della deliberazione impugnata gli Organi di vertice dell’Amministrazione in carica si erano pubblicamente espressi contro il progetto in esame e a favore della squadra calcistica locale», si legge nel ricorso «il tutto per ovvie ragioni di carattere politico-elettorale».
Veniamo al risarcimento: Costruzioni civili e commerciali, allegando una perizia, chiede almeno 5,81 milioni. Somma quantificata sia sui costi sostenuti per presentare il progetto, a loro parere ingiustamente bocciato, sia la perdita degli introiti che si sarebbero generati portando a compimento il restyling dello stadio.