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·3 May 2025
Roma-Fiorentina, all’Olimpico torna Bove: rivale in campo, romanista nell’anima

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·3 May 2025
Pagine Romaniste (L. Meriggioli) – Domani lo Stadio Olimpico accoglierà un volto familiare, uno di quelli cresciuti con la maglia giallorossa cucita addosso. Edoardo Bove tornerà per la prima volta da avversario nello stadio che ha rappresentato la sua casa calcistica, ma non lo farà da protagonista in campo. Dopo il malore accusato il 1° dicembre 2024 durante Inter-Fiorentina, Bove è fermo ai box, in attesa di capire cosa gli riserverà il futuro. Tuttavia, sarà in panchina con i suoi compagni, a vivere da vicino una sfida che per lui vale molto più di tre punti.
La storia tra Bove e la Roma è una di quelle che emozionano profondamente. Nato a Roma, ha indossato per la prima volta la maglia giallorossa a soli 10 anni. Da lì in poi, è stato un crescendo: Primavera, convocazioni in prima squadra, fino all’esordio ufficiale nel 2021. In campo ha sempre portato corsa, cuore e personalità. Non è mai stato solo un giovane di talento: era, e resta, uno che quella maglia la sentiva addosso come una seconda pelle.
Il momento più alto? Sicuramente il gol segnato al Bayer Leverkusen nella semifinale di Europa League del 2023: una rete pesante, che ha spinto la Roma verso la finale e ha fatto esplodere l’Olimpico. Un lampo di classe e determinazione che lo ha consegnato alla memoria collettiva dei tifosi romanisti.
L’estate del 2024 ha portato una svolta dolorosa: la Fiorentina ha creduto in lui, e la Roma ha accettato la cessione in prestito con diritto di riscatto. Il passaggio in viola è stato accolto con rispetto, ma anche con un velo di malinconia. E la scena della partenza è rimasta nel cuore dei tifosi: Edoardo in lacrime fuori la stazione Termini, affiancato dal suo agente Diego Tavano in partenza per la Toscana. Immagini che hanno raccontato meglio di qualsiasi dichiarazione il significato profondo del suo legame con l’ambiente romanista.
Non era un addio come gli altri. Era il saluto di un ragazzo cresciuto in casa, che se ne andava con il cuore pieno di gratitudine e gli occhi pieni di emozioni: “Io e i tifosi romanisti meritavamo un finale diverso”.
Ma il destino aveva in serbo un’altra sfida. Lo scorso 1° dicembre, durante la partita Fiorentina-Inter al Franchi, Bove ha accusato un malore in campo. Attimi di paura, silenzio improvviso, sguardi preoccupati. Da quel giorno, Edoardo si è ripreso, ma non è più tornato a giocare. Sta proseguendo il suo percorso di recupero con determinazione, ma al momento resta a disposizione solo simbolicamente, accompagnando la squadra e lavorando lontano dai riflettori.
Ora, il cerchio si chiude — o forse si riapre — all’Olimpico. Domani, Edo tornerà là dove tutto è cominciato. E non sarà certo una partita come le altre. L’applauso dei tifosi giallorossi sarà inevitabile, sentito, meritato. Perché Edoardo Bove non è solo un ex calciatore giallorosso. È un figlio di Roma. E certi legami, nemmeno il tempo, né le maglie diverse, possono spezzarli.