Calcionews24
·24 June 2025
Pogba Monaco, Paul tornerà a essere un campione o la squalifica è stata troppo lunga? La storia di due esempi precedenti: chi ce l’ha fatta e chi no

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·24 June 2025
Il buio sta per finire per l’ex Juve. Dopo una squalifica per doping che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi tre anni, mettendo a rischio la sua stessa carriera, Paul Pogba è pronto a ripartire. La destinazione, secondo voci sempre più insistenti, è il Monaco, un club ambizioso che gli offre un palcoscenico di prestigio come la Champions League e la possibilità di tornare a essere semplicemente un calciatore.
A 32 anni, “La Pioche” si trova di fronte al bivio più importante della sua vita sportiva, ponendo a sé stesso e al mondo del calcio una domanda tanto semplice quanto complessa: può un campione, dopo una caduta così rovinosa, tornare a essere un campione? La storia dello sport offre esempi contrastanti, fonti di ispirazione e racconti ammonitori che disegnano i due sentieri che ora si aprono davanti a Pogba.
Da un lato, c’è il fantasma ingombrante di Diego Armando Maradona. Nel Mondiale del 1994, lo stesso che si giocò negli Stati Uniti, il mondo assistette al suo ultimo, tragico atto con la maglia dell’Argentina. Dopo un gol meraviglioso alla Grecia e un urlo liberatorio entrato nell’iconografia del calcio, fu trovato positivo all’efedrina e squalificato per 15 mesi. Diego tornò a giocare, prima al Newell’s Old Boys e poi chiudendo la carriera nel suo Boca Juniors, ma non fu più lo stesso. Appesantito nel fisico e nell’animo, mostrò solo a sprazzi quella magia divina che lo aveva reso il più grande di tutti. Il suo fu il ritorno di un uomo ferito, la cui aura di invincibilità si era spezzata per sempre. La sua storia rappresenta un monito: il talento, da solo, può non bastare per risalire dall’abisso.
Dall’altro lato, c’è l’esempio luminoso e attualissimo di André Onana. Nel 2021, il portiere camerunese fu fermato per nove mesi per aver assunto involontariamente un farmaco della moglie. Molti lo diedero per finito, ma Onana usò quel periodo per lavorare su sé stesso con una disciplina ferrea. Al suo rientro, non solo si riprese il posto da titolare all’Ajax, ma lo fece da protagonista, vincendo il campionato. Da quel momento, la sua carriera ha conosciuto un’ascesa verticale: il trasferimento all’Inter, una finale di Champions League giocata da leader e, infine, il passaggio milionario al Manchester United. Onana non è semplicemente “tornato”, ma è diventato più forte di prima, dimostrando che con la giusta forza mentale e una dedizione totale, una squalifica per doping può trasformarsi in un semplice incidente di percorso, anziché in un epitaffio.
E Pogba? Dove si colloca in questo dualismo? La sua sfida è forse la più complessa. È più anziano di Onana al tempo della squalifica e il suo stop è stato più lungo, senza contare una storia clinica recente costellata di infortuni. Questi sono gli ostacoli oggettivi. Ma il francese possiede un talento che pochi al mondo possono vantare. I suoi “colpi”, le sue giocate visionarie e la sua capacità di cambiare una partita con un singolo tocco non possono essere svaniti nel nulla. Il Monaco potrebbe essere l’ambiente ideale: un club di alto livello, ma con una pressione mediatica inferiore a quella di Manchester o Torino, un ecosistema protetto in cui ritrovare ritmo e fiducia.La risposta alla domanda se ce la può fare, dunque, non risiede tanto nei suoi piedi, la cui classe è fuori discussione, quanto nella sua testa e nel suo corpo. Avrà la fame di Onana per superare i dubbi? Il suo fisico reggerà l’impatto con il calcio giocato ai massimi livelli? La strada per tornare a essere il campione che il mondo ha ammirato è tracciata. Ora tocca a Paul Pogba dimostrare di avere ancora la voglia e la forza di percorrerla.