Lazionews24
·16 July 2025
Pioli si presenta alla Fiorentina e manda una frecciata ad Allegri

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·16 July 2025
Dalla sala stampa del Viola Park, un nuovo capitolo della storia della Fiorentina ha inizio. È il giorno di Stefano Pioli, che torna a Firenze con la maturità di chi ha vinto e la passione di chi non ha mai dimenticato. Le sue prime parole da allenatore viola non sono di circostanza, ma un manifesto programmatico che delinea la mentalità, il metodo e le ambizioni di un ciclo triennale che punta a sognare in grande.
«Le esperienze che ho fatto fino ad oggi mi hanno portato ad essere nel momento più alto della mia carriera. So che qui ci sono tante aspettative ma ho già ottime sensazioni perché ho trovato tanto spessore umano, oltre che ad un centro sportivo tra i più belli che abbia mai visto. Mi sento pronto per fare un grandissimo lavoro. Per me stare qui è una sfida, dobbiamo avere il fuoco dentro. Potevo essere uno degli allenatori più pagati al mondo ma volevo mettermi in gioco, è una sfida per me. Ho visto che Allegri non ci ha messo tra le candidate per la Champions, vediamo, l’ho già scritto sulla lavagna…».
La scelta di tornare non è stata solo professionale, ma dettata da un legame profondo. Pioli non nasconde l’emozione, spiegando come il richiamo della piazza viola sia stato irresistibile. «Firenze la sento dentro e alla prima chiamata ho sentito una sensazione particolare. A questa piazza sono legatissimo e sapevo che era la cosa giusta da fare. Vivo molto delle mie emozioni e non ho avuto dubbi sulla scelta».
Dal cuore al campo, il passo è immediato. La visione tattica parte dalla qualità, ma si fonda sulla conoscenza del gruppo e sulla promessa di un’identità chiara. «L’importante è iniziare a lavorare, i giocatori li ho visti ma vanno conosciuti a livello personale. Poi è importante dare uno stile di gioco, ai ragazzi ho promesso che avremo uno stile chiaro. Non so ancora cosa manca ma ho già visto ragazzi bravi. L’obiettivo è alzare il livello e puntare al massimo».
Tra i giocatori chiave di questo progetto c’è Moise Kean, con cui il tecnico ha già avuto un dialogo. «Con Moise ho parlato in questo periodo ma non so se ho inciso sulla scelta di restare. Lui è molto grato a Firenze. In questi giorni l’ho visto sereno e voglioso di lavorare. È un giocatore molto forte».
Infine, gli obiettivi, messi nero su bianco, che legano il suo contratto triennale a traguardi ambiziosi. «Sì, anche la lunghezza del mio contratto va in quella direzione. In questi tre anni vogliamo provare ad alzare un trofeo e andare in Champions. Certo non è facile ma noi dobbiamo provare a fare meglio degli avversari. Qui abbiamo tutto per lavorare bene: la città non vede l’ora di sostenere i ragazzi. Ho voglia di sfide, altrimenti avrei fatto scelte più comode».