Piccoli: «Vorrei restare al Cagliari, la mia stagione è stata di alti e bassi. Ecco chi mi ha impressionato di più» | OneFootball

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·23 May 2025

Piccoli: «Vorrei restare al Cagliari, la mia stagione è stata di alti e bassi. Ecco chi mi ha impressionato di più»

Article image:Piccoli: «Vorrei restare al Cagliari, la mia stagione è stata di alti e bassi. Ecco chi mi ha impressionato di più»

Le parole di Roberto Piccoli, attaccante del Cagliari, sulla sua stagione con la maglia del club rossoblù in Serie A. I dettagli

Roberto Piccoli ha parlato a La Gazzetta dello Sport della sulla sua stagione con il Cagliari.

QUOTA DIECI GOL – «Col Como è stato bello perché il primo in campionato, col Venezia, l’ho cercato, voluto, un gol cattivo, di testa su corner di Zortea. Il più bello di questi 10? Direi due: con la Lazio, colpo di testa bellissimo e col Monza, di piede, un gran gol».


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STAGIONE – «Bella, con degli alti e bassi. A metà stagione ho avuto qualche momento di difficoltà, qualche acciacco, ma ho tenuto duro. L’allenatore Davide Nicola mi ha dato molta fiducia. Ho imparato a fare reparto da solo, ad attaccare meglio la profondità. E ho sempre dato tutto, lavorando anche per la squadra. Pur dicendo con sincerità che il gol è tutto».

TANTI PRESTITI – «Alla mia età si vuole giocare sempre. I traslochi fanno parte della vita di un professionista. Tra giocare sempre o fare l’attaccante di scorta in un grande club che fa le coppe? L’attaccante di scorta proprio no. Io voglio giocare sempre a suon di gol. A fine stagione le parti si incontreranno, parleranno e troveranno un accordo. A Cagliari starei volentieri. Chiaro che la nostra vita calcistica è una gara in cui si parte tutti alla pari e poi c’è chi la spunta».

DIFENSORE PIU’ FORTE – «Senza dubbio Acerbi».

MIGLIOR ATTACCANTE – «Kean mi fa impazzire. Ha fisico, è forte in area, attacca la profondità, è completo. Spero di poter fare ancora meglio. In Italia ci sono tanti attaccanti forti, una sana competizione. Nazionale? Io do il massimo ogni giorno e gioco ogni partita come fosse l’ultima cercando di determinare. La Nazionale bisogna meritarsela».

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