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Milannews24

·23 June 2025

Nuovo San Siro Milan, altro capitolo della vicenda legata all’impianto! Ricorso al TAR, tutti i dettagli

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Nuovo San Siro Milan, c’è un nuovo capitolo della vicenda legata all’impianto: pronto il ricorso al TAR, tutti i dettagli

Un nuovo capitolo si apre nella saga infinita dello stadio di San Siro. Il comitato “Sì Meazza” di Luigi Corbani, insieme ai promotori del referendum e una rete di comitati e realtà milanesi, ha presentato un nuovo ricorso al TAR della Lombardia nel tentativo di bloccare la vendita dello stadio di proprietà del Comune di Milano. Questo ennesimo scossone arriva mentre Inter e Milan continuano a cercare una soluzione per il loro futuro calcistico, diviso tra la ristrutturazione dell’attuale impianto e la costruzione di un nuovo stadio.


La Contesa sul Vincolo Architettonico: 70 Anni Sono Già Trascorsi?

Il cuore del ricorso si basa su una questione cruciale: la decorrenza del vincolo architettonico. Secondo i ricorrenti, tale vincolo sarebbe già scattato, in quanto sarebbero già trascorsi i canonici 70 anni dalla costruzione di alcune parti significative dello stadio. Come riportato da Il Giorno, l’indicazione della data del 10 novembre 2025 per la decorrenza del vincolo sul secondo anello sarebbe “errata, arbitraria, ingiustificata”. I ricorrenti sostengono che il parere della Soprintendenza, datato 15 aprile 2025, non solo non esprime un giudizio definitivo, ma richiama anche “dati contraddittori”.


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Si legge nella ricostruzione del quotidiano: “sussistono, infatti, prove storiche del fatto che la struttura fosse progressivamente esistente e addirittura utilizzata dalla fine del 1954 e, a maggior ragione, a giugno/luglio 1955“. Questo suggerisce che il vincolo sarebbe, dunque, “ragionevolmente già vigente“. Se tale tesi venisse accolta, le implicazioni sarebbero enormi per i piani di Inter e Milan.


Le Conseguenze del Vincolo: Solo il 23,15% Acquistabile?

Se il ricorso venisse accolto e il vincolo risultasse effettivamente già attivo, le due squadre milanesi potrebbero acquistare solo le strutture che non hanno ancora compiuto 70 anni. Questo si tradurrebbe in una porzione estremamente limitata dello stadio: appena il 23,15% del secondo anello. Una percentuale così esigua renderebbe di fatto impraticabile qualsiasi piano di acquisto e ristrutturazione complessiva dell’impianto da parte dei club.

La richiesta presentata al TAR è chiara: “sospendere in via cautelare” gli atti al centro del ricorso, in particolare le determine dirigenziali del Comune e il parere della Soprintendenza del 15 aprile 2025. L’obiettivo è, nel merito, dichiararne la nullità. Non solo, i ricorrenti hanno anche avanzato la possibilità di sollevare una “questione di legittimità costituzionale” davanti alla Consulta. In sostanza, si chiede di “tenere le bocce ferme” per “dirimere la questione del vincolo“, ottenendo un chiarimento definitivo dalla Soprintendenza e dal Ministero per i Beni Culturali.

Questo nuovo ostacolo legale complica ulteriormente il già intricato percorso di Inter e Milan verso un futuro stadio. La decisione del TAR sarà cruciale per determinare le prossime mosse dei club e per il destino di uno dei simboli più iconici del calcio italiano. L’incertezza regna sovrana e l’attesa per una pronuncia che possa finalmente fare chiarezza sulla questione del vincolo è palpabile.

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