Lazionews24
·31 October 2024
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La Lazio, con il suo avvio forte e prorompente, vuole far capire chiaramente al campionato che anche i biancocelesti vogliono avere un ruolo da protagonisti e anche i risultati stanno dando ragione a Baroni, che ha fatto ricredere gli scettici. Ma quale è stata l’arma vincente fino ad ora del tecnico toscano? A rispondere a questo quesito, e non solo, è intervenuto a Lazionews24 l’ex allenatore Bortolo Mutti.
La partenza della Lazio in questo inizio è sotto gli occhi di tutti, sia nei risultati che nelle prestazioni. Lei si immaginava alla vigilia, considerando le insidie che porta la guida tecnica nuova e lo scetticismo su Baroni, che la squadra partisse forte e che fosse così forte? L’arma vincente di Baroni è stata la parte tattica o il lato umano del tecnico e la sua empatia immediata con la squadra?
«Beh i dubbi iniziali c’erano su come sarebbe iniziata l’esperienza di Baroni sulla panchina della Lazio, ma Marco è una persona talmente seria ed equilibrata che è riuscito benissimo ad inserirsi alla grande e poi la società è stata bravissima a dargli una mano per integrarsi al meglio, in particolar modo grazie alla grande esperienza di Fabiani. Non gli ha fatto pressioni, consentendogli di lavorare tranquillo e al meglio, considerando poi che lavorare a Roma non è mai facile. L’arma vincente? Il lato umano è un fattore determinante, perchè ti permette di gestire al meglio il gruppo ed è fondamentale relazionarti con esso con equilibrio. Se ti poni in maniera adeguata e corretta la squadra ti segue e Baroni ha fatto questo per riuscire ad entrare nella testa dei suoi ragazzi e di conseguenza avere la loro attenzione».
A proposito dello scetticismo verso l’allenatore toscano, come è possibile secondo lei che, ancor oggi, nel calcio ci sia da parte del tifoso questo stereotipo nei confronti di un tecnico “non big”, che deve per forza andar male al cospetto di un grande nome che magari invece potrebbe far peggio? Che consiglio si sentirebbe di dare a Baroni per rendere la Lazio ancor piu forte?
«L’idea che un allenatore non di primissima fascia a livello di nome faccia per forza male in una piazza importante è un classico da parte del tifoso, ed è un peccato che ancor’oggi si facciano questi discorsi su un tecnico. Ogni dirigenza per il bene di una squadra fa delle scelte e le fa in maniera ponderata e poi non è mai detto che, per forza di cose, se un tecnico non è di primissimo nome deve per forza far male. Anche perchè rispetto ad un big non ha nulla da perdere ,vuole lavorare e concentrarsi sul campo a differenza del collega che invece vuole tutto e subito. Che consiglio darei a Baroni? Beh è difficile poter dire su cosa possa ancora migliorare la sua squadra, però gli direi di continuare cosi perchè il modo in cui sta gestendo la situazione è veramente ottimo, ed i risultati si stanno vedendo».
In molti, tra opinionisti e tifosi, paragonano Baroni ad un grande ex Lazio quale Maestrelli. Secondo lei è un paragone corretto o il tecnico toscano è accostato ad oggi ad un nome ancora troppo grande per lui? Con quale ex tecnico della Lazio o in generale lo paragonerebbe?
«I paragoni secondo me tra due allenatori non dovrebbero esser mai fatti, però certo gli accostamenti tra i due ci sono perchè entrambi sono stati e sono due grandissimi lavoratori che si concentrano sul campo. E Baroni, come lo era anche Maestrelli, è una persona molto pacata che usa molto la gentilezza e il garbo, che sono qualità caratteriali importanti»
Si ringrazia mister Mutti per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.