Inter News 24
·23 July 2025
Mourinho attacca il calcio moderno: «Vive di immagine, non di risultati. Non ho ancora vinto in Turchia, ma…»

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·23 July 2025
José Mourinho, attuale allenatore del Fenerbahçe storico allenatore dell’Inter, è tornato a far discutere con una lunga intervista rilasciata all’emittente portoghese Canal 11. Il tecnico lusitano, soprannominato da anni “Special One”, ha affrontato con il consueto stile diretto e tagliente diversi temi legati al calcio moderno, al proprio futuro e al ruolo degli allenatori nella nuova era mediatica.
In merito alla sua esperienza in Turchia, Mourinho ha chiarito di voler continuare il proprio lavoro a Istanbul: «In Turchia non ho ancora vinto, ma voglio continuare. Ho ancora tanto da dare». Parole che smentiscono le voci su un possibile ritiro o su un addio imminente alla panchina, rilanciando invece la sua ambizione anche in un campionato considerato di transizione da molti osservatori.
Ma è nel confronto tra passato e presente che Mourinho ha dato il meglio della sua vis polemica. «Oggi il migliore non è più chi vince, ma chi sa costruire meglio la propria immagine. Allenare è diventato più difficile: la preparazione è cambiata, il gioco è cambiato, e i media hanno un ruolo centrale. Serve avere ottime relazioni pubbliche. Il calcio moderno si nutre di percezioni, non di risultati».
Un attacco chiaro al sistema attuale, in cui, secondo Mourinho, conta più come ci si presenta che quello che si conquista. La riflessione si è estesa anche alla filosofia degli allenatori: «Ci sono tecnici che dicono ‘muoio con la mia idea’. Ma se muori con la tua idea, sei uno stupido. Devi saper adattarti ai giocatori che hai a disposizione».
Infine, un passaggio critico sulla Premier League, dove Mourinho ha scritto pagine storiche con Chelsea e Manchester United: «Nel 2004 siamo arrivati io e Benítez, entrambi vincitori in Europa. Oggi arrivano allenatori sconosciuti, che non hanno vinto nulla. Si preferisce chi sa vendersi, non chi sa vincere».
Una visione cruda e lucida, firmata da un allenatore che continua a far parlare di sé.