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Calcionews24

·13 July 2025

Mondiale per Club, Maresca sfida Luis Enrique: due allenatori che l’Italia ha bruciato troppo spesso

Article image:Mondiale per Club, Maresca sfida Luis Enrique: due allenatori che l’Italia ha bruciato troppo spesso

Mondiale per Club, la finale tra Chelsea e PSG è la sfida tra Maresca e Luis Enrique: due tecnici che in Italia non abbiamo saputo aspettare

Bruciati troppo presto in Italia, oggi Enzo Maresca e Luis Enrique sono protagonisti assoluti della finale del Mondiale per Club tra Chelsea e Paris Saint-Germain. Due percorsi che si incrociano al vertice, ma che in passato avevano già sfiorato il nostro campionatosenza però lasciare il segno. Entrambi, infatti, furono scartati prematuramente dopo brevi e poco fortunate esperienze sulle panchine italiane. E oggi, a distanza di anni, sembrano aver trovato la definitiva consacrazione altrove, guidando due tra le squadre più forti del panorama europeo.

Maresca aveva iniziato la sua avventura da tecnico proprio in Italia, alla guida del Parma nel 2021. Un progetto triennale che durò però solo 100 giorni: esonerato dopo 13 giornate in Serie B, venne rimpiazzato a causa di risultati deludenti. Una parentesi che lui stesso definì fondamentale, ma segnata da aspettative sbagliate e tempi troppo stretti. A credere in lui fu poi Guardiola, che lo accolse nel suo staff al City. Da lì la rinascita: la promozione in Premier con il Leicester e poi la chiamata del Chelsea, dove al primo anno ha già conquistato Conference League e qualificazione alla Champions.


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Discorso simile per Luis Enrique, arrivato alla Roma nel 2011 con grandi ambizioni. La sua unica stagione sulla panchina giallorossa si concluse con un settimo posto e le dimissioni volontarie. I tifosi all’epoca lo salutarono senza rimpianti anche con un celebre striscioneLuis vattene, si è liberato un posto ar Barcellona“, ma col senno di poi il giudizio è cambiato. L’ex Barça, dopo il Triplete in Catalogna, è diventato un allenatore vincente anche a Parigi, dove ha già conquistato quattro titoli in stagione, comprea la prima Champions League dei francesi. Se dovesse sollevare anche il trofeo del Mondiale per Club, chiuderebbe un’annata perfetta con cinque successi su cinque competizioni.

Due storie di rivincita e di crescita lontano dall’Italia. Dove, forse, il talento in panchina si valuta ancora troppo in fretta.

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