Mkhitaryan l’imprescindibile dell’Inter: una stagione senza senso | OneFootball

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·24 April 2024

Mkhitaryan l’imprescindibile dell’Inter: una stagione senza senso

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Henrikh Mkhitaryan è uno dei protagonisti dell’Inter 2023/24 e dello Scudetto della seconda stella. Una stagione fuori da ogni logica per l’armeno, considerando la carta d’identità.

SI RICORDA ANCORA – Ritornando alla scorsa estate, col neo-acquisto Davide Frattesi che scalpitava per trovare minuti in maglia Inter, si può quasi vedere Henrikh Mkhitaryan alle sue spalle, con un paternalistico e sornione sguardo in viso. L’armeno è consapevole di quanto prezioso lo ritenga Simone Inzaghi, e al momento di scendere di campo pare quasi di vederlo sforzarsi di citare Michael Jordan in Space Jam: “vediamo se mi ricordo ancora come si fa”. Ebbene, nove mesi, 33 presenze e 2.617 minuti dopo, si può dire che le cellule grigie e le fibre muscolari di Mkhitaryan hanno la stessa fattura: sono inossidabili, e i numeri della sua stagione lo dimostrano.


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NON MANCA MAI – Ribadiamo le cifre riportate sopra: nella Serie A 2023/24 stravinta dall’Inter, che vale la storica seconda stella, Mkhitaryan ha all’attivo 33 presenze e 2.617 minuti. E questo lo rende il giocatore di movimento più utilizzato da Inzaghi in campionato. L’unico a giocarle tutte in Serie A, con una media di 79 minuti a partita. Rimanendo in campo dal primo all’ultimo minuto in 15 occasioni su 33. E giocando meno di un’ora di gioco solo nell’andata contro la Salernitana (subentra al 56′). Statistiche che appaiono ancor più incredibili se si considera che lo scorso 21 gennaio l’armeno ha compiuto 35 anni. Ma perché Inzaghi lo spreme così tanto, preferendolo sempre a Frattesi, che ha pure 10 anni di meno? La risposta sta in altri numeri, che descrivono la qualità del numero 22 nerazzurro.

Mkhitaryan, la mezzala che tutti vorrebbero

ELISIR DI QUALITÀ – Nel gioco fluidamente avveniristico dell’Inter di Inzaghi, Mkhitaryan è la mezzala più completa. Quella che meglio di tutti unisce qualità nella gestione del pallone e intensità in fase di copertura. E soprattutto è senza timore di smentita il giocatore più intelligente dell’Inter, che sa muoversi meglio di tutti in funzione dello sviluppo del gioco. E a far brillare gli occhi non sono tanto i 2 gol (entrambi nel derby del 5-1) né i 7 assist, che lo collocano al secondo posto in Serie A insieme a Marcus Thuram. Né i 10,82 km percorsi di media a partita (25° in campionato), secondo solo a Nicolò Barella (11,18) in rosa secondo i dati della Lega Serie A. In cui Mkhitaryan è anche il quinto giocatore per recuperi, 177 in totale. Confermandosi un giocatore imprescindibile per gli equilibri dell’Inter di Inzaghi. Non a caso il suo contratto è stato prolungato fino al 2026. Con la speranza di capire come clonarlo in questi due anni.

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