Calcionews24
·12 November 2024
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“Di Stromberg sei l’erede naturale non c’è altra maglia che tu possa indossare”. Una frase che a distanza di 10 anni racchiuse quello che sarebbe stato quel giovane olandese tanto talentuoso quanto inizialmente timido e introverso. Mentre in quell’Atalanta Udinese si dava l’addio ad una bandiera come Bellini, c’era un’altra che avrebbe cominciato un percorso leggendario.
Marten De Roon non è soltanto il giocatore con più presenze in Serie A con la maglia nerazzurra, bensì la più alta rappresentazione di cosa voglia dire indossare quei colori, ripercorrendo le stesse tappe fatte dai suoi predecessori.
L’arrivo alla Festa della Dea nel 2015 dove il suo carattere chiuso s’incontrava con il calore del popolo bergamasco esattamente come fu per Stromberg nel 1984; l’addio troppo preventivo dove ritornare a Bergamo è sempre stata una priorità, esattamente come fu per un’altra bandiera come Bonacina che ritornò nonostante la B; la presenza costante alla Bellini e l’ambizione di chi ha compiuto ciò che capitan Glenn aveva solo sfiorato in Europa.
A legare l’Atalanta a De Roon non è soltanto ciò che fa in campo che come un buon vino rosso più invecchia e più diventa buono, ma per il suo essere se stesso e in perfetta sintonia con la gente bergamasca: popolo che lavoro, all’apparenza chiuso, ma che sa aprirti il cuore soprattutto nei momenti difficili. In un contesto dove gli “olé” in tutti i settori dello stadio, fermarsi un minuto in più per autografi e foto, stare in mezzo alla gente non è per obbligo contrattuale, sono dati dalla spontaneità da parte di un ragazzo che aveva bisogno di un posto da chiamare casa e dove sentirsi a casa.
Sentirsi l’Atalanta addosso nei momenti più delicati e il sogno di portare a casa un trofeo stile LeBron con i Cleveland Cavaliers. Missione compiuta il 22 maggio dove nessun infortunio gli avrebbe impedito di essere presente per portare la grinta giusta alla squadra, e in panchina un Gasperini che si rivede in lui.
Eredità che futuri padri e nonni racconteranno chi era Marten De Roon ai loro figli e nipoti, come fu per loro quando gli venne narrato di Stromberg: prima uomini poi calciatori che hanno messo l’Atalanta davanti ad ogni cosa. Ciò che serve per diventare eterni.