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·2 January 2025
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Giuseppe Marotta, con tutta la sua esperienza e determinazione, risponde ai giornalisti prima della semifinale di Supercoppa Italiana. Ecco le sensazioni del presidente prima di Inter-Atalanta.
OBBLIGO – Giuseppe Marotta viene intervistato su Italia Uno prima di Inter-Atalanta: «Iniziare bene l’anno è sicuramente molto importante, anche se a questi appuntamenti l’Inter ci vuole sempre essere. Quindi l’importante è creare l’occasione, dopo di che è chiaro che miriamo a vincere. Stasera sarà sicuramente una bella partita. Scegliere un obiettivo o volere vincere tutto? Lo insegna la storia del club, i successi, il palmares, in questi periodi stiamo partecipando a tante competizioni. L’obbligo è sempre quello di tentare di vincere. Dobbiamo dare tutto di noi, se gli altri saranno più bravi gli applaudiremo. Non è un fatto ordinario ma in una squadra come l’Inter abbiamo l’obbligo di crederci fino in fondo alla ricerca del risultato massimo».
PATRIMONIO ITALIANO – Giuseppe Marotta prosegue: «L’Atalanta non è più un offsider ma è una realtà del nostro calcio e direi anche di quello europeo. Lo è in virtù di un modello di riferimento, di un ciclo che è partito qualche anno fa e che sta dimostrando con i fatti di essere all’altezza. È forte l’allenatore, è forte la società e sono forti i giocatori. Sono orgoglioso che lo sport e il calcio in particolare rappresentino una parte del patrimonio e una risorsa della nostra Italia. Rappresentare il made in Italy fuori dal nostro contesto casalingo è motivo di grande orgoglioso. Stasera sarà uno spot molto bello per il movimento calcistico e per la Nazione italiana».
MOMENTO SIMPATICO – Giuseppe Marotta, poi, commenta lo scambio di doni con Zlatan Ibrahimovic: «Contento per la maglia regala ad Ibrahimovic? Perché mi ha fatto una battuta. È stato all’Ambasciata, dove tutte le quattro squadre hanno distribuito agli altri le rispettive maglie. Voi avete focalizzato solo sullo scambio Inter-Milan ma ci sono stati anche gli altri. È stata una cosa piacevole e un momento anche simpatico, se vogliamo. Battuta? Stavamo parlando perché eravamo fermi la maglia in mano da un po’ di tempo aspettando le fotografie».