PianetaBari
·11 July 2025
Maita lascia Bari. Il gol al Foggia, quello all’Avellino, Zappa, lo sfogo e Mignani: i suoi momenti

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·11 July 2025
Si è conclusa dopo cinque anni e mezzo l’avventura di Mattia Maita in biancorosso. Proprio il club pugliese, attraverso un comunicato ha ufficializzato la cessione del numero 4 al Benevento, dove il 30enne è pronto a ritrovare Gaetano Auteri che lo ha già allenato a Bari. I sanniti, impegnati in Serie C, vorrebbero costruire un gruppo per salire di categoria e l’ormai ex centrocampista biancorosso ha rappresentato il principale tassello. Si ammaina così una vera e propria bandiera, che per tantissimi anni ha sventolato sul manto erboso del San Nicola.
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Era il 19 gennaio 2020 quando in Bari-Rieti, il centrocampista originario di Messina indossò per la prima volta la maglia biancorossa, segnando anche la rete per il definitivo 5-2. Forse neanche lo stesso Maita, si sarebbe immaginato di giocare altre 191 partite con la stessa squadra, dopo essere stato acquistato per volontà di Vincenzo Vivarini dal Catanzaro, dove era leader e capitano. Dietro la crescita esponenziale del giocatore siciliano c’è stato oltre ad Auteri, soprattutto l’attento lavoro di Michele Mignani tra il 2021 e il 2023. L’attuale tecnico del Cesena lo ha plasmato e trasformato da centrocampista di Serie C a elemento validissimo anche in Serie B.
Nonostante non abbia una predilezione offensiva, l’ex Reggina ha comunque segnato durante l’avventura in Puglia gol molto spesso belli da vedere e decisivi. Spettacolare il destro a volo ad aprile 2022 con l’Avellino in Lega Pro, a cui si è aggiunta la celebre esultanza del trenino. Qualche mese prima ad ottobre, c’era stata la rete non perfetta esteticamente, ma impressa nel cuore dei tifosi ovvero il gol al Foggia in un derby molto sentito. Per concludere, l’ultima marcatura non poteva che essere meravigliosa, a Frosinone lo scorso settembre in Serie B, sempre da fuori area e col piede forte.
Maita col tempo ha acquisito grande leadership nello spogliatoio ed è diventato un elemento fondamentale in mezzo al campo nella costruzione del gioco. L’esperienza barese si chiude allora con 192 presenze, 6 gol e 15 assist.
Come in un matrimonio, il classe ‘94 è stato sempre presente nella buona e cattiva sorte. Dall’euforia per il campionato di Serie C vinto nel 2022, passando all’amara serata dell’11 giugno 2023 nella finale playoff di Serie B vinta dal Cagliari. Una promozione sfuggita in extremis, con lo stesso centrocampista e tutto il popolo barese che hanno ancora impresso come se fosse un brutto sogno il tunnel di Zappa, proprio ai danni di Maita, e il successivo cross sfruttato da Pavoletti per la rete rossoblù al 94’. Terminata la gara, emblematico il post sui social del siciliano che recitava : «Non ci sono parole per esprimere il dolore che abbiamo provato».
Da vero capitano (almeno sulla carta), Maita si è esposto in prima persona anche quando la squadra navigava nelle zone basse della classifica, come ad aprile 2024, quando nel post partita di Bari-Pisa e con la sua squadra vicina al baratro della retrocessione dichiarò : «Se andiamo in C ci andiamo tutti. Per me sarebbe un fallimento vitale, mia figlia è cresciuta qui, per me è casa. Questa sarebbe una macchia che non si toglie».
Un addio che si poteva consumare un’estate fa, con il giocatore che aveva chiesto la cessione in direzione Cesena per riabbracciare il suo ex tecnico a Bari Mignani. Alla fine non se ne fece nulla, ma quella vicenda probabilmente gli è costata la fascia da capitano, poi finita sul braccio di Vicari e non senza polemiche. A posteriori, forse, sarebbe stato meglio terminare il ciclo barese lì.
Bari è stata la sua seconda casa e il numero 4 non l’ha mai negato, soprattutto nell’intervista dello scorso marzo rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno in cui le sue parole sono state un atto di fedeltà nei confronti del popolo biancorosso: «Bari è una piazza fantastica, ma attenzione: qui non può giocare chiunque. Serve carattere, perché la pressione è tanta, ma io la amo. Per me è il sale della vita. Senza, mi annoierei. Bari tutta la vita!».
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