Calcionews24
·7 August 2025
Lukaku: «Conte mi ha cambiato la vita. A 32 anni faccio la differenza come Benzema. Addio all’Inter? La gente non sa la verità»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·7 August 2025
In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, il nuovo centravanti del Napoli campione d’Italia, Romelu Lukaku, ha caricato l’ambiente azzurro in vista della nuova stagione.
L’attaccante belga, ex Inter, è tornato a parlare della sua discussa decisione di lasciare i nerazzurri dopo la finale di Champions League del 2023, spiegando le sue motivazioni e mostrandosi ora pienamente concentrato e motivato per la sua nuova avventura sotto la guida di Antonio Conte.
MENTALITA’ – «Io e Conte abbiamo la stessa mentalità, solo con il lavoro si migliora. Lui ha un’idea calcistica che si adatta alle mie caratteristiche e io, quando sono a casa, cerco apprendere i concetti di gioco che vuole. La nostra relazione ha sempre funzionato, perché sa darmi ogni giorno quegli stimoli per cercare di essere sempre il più forte. Antonio è un po’ il mio padre calcistico come lo sono stati Roberto Martinez nel Belgio, Koeman all’Everton e Ariel Jacobs all’Anderlecht. Sono loro che mi hanno cambiato la vita. Volevo fare meglio, quando sei ambizioso vuoi sempre fare meglio. Potevo fare di più: 14 goal e 10 assist possono essere un bel bottino ma non è il massimo, io cerco sempre di alzare l’asticella, non si può arrivare alla perfezione ma bisogno provare ad avvicinarsi. Ma sono contento, perché la squadra ha vinto. Abbiamo gli strumenti per fare sempre di più. A casa mia ho una palestra. Messi, Ronaldo, Lewandowski, Ibra sono super, ma il mio esempio è Benzema, che dopo i 32 ha vinto il Pallone d’oro. Bisogna guardare avanti con la mentalità giusta. Lo dice anche LeBron James».
DE BRUYNE – «Quanto c’è di mio nel suo arrivo a Napoli? Pochissimo. Giusto due chiamate, molto semplici. Gli ho spiegato cosa significa giocare qui, che siamo una squadra che vuole migliorare e confermarsi per l’anno prossimo. Sarà una grande sfida ma a lui piacciono le sfide».
PERCORSO IN ITALIA – «Ora sono più esperto, sicuro. E faccio tanto lavoro tattico a casa: guardo le squadre avversarie, ho più controllo delle cose che succedono e vedo l’azione prima che arriva. Prima ero più reattivo, più dinamico. La gente può dire che il fisico è cambiato, ma anche adesso, in ogni gara, ci sono due o tre azioni in cui posso fare la differenza partendo da lontano. Però sono più altruista, lo dicono gli assist. Quando sono arrivato in Italia guardavo più a me stesso. Napoli è stata la mia rivincita? La gente aveva dei dubbi su di me, ma ero convinto che avremmo fatto qualcosa di speciale. Vincere in volata contro l’Inter ha reso tutto più speciale? No, sarebbe stata la stessa cosa pure contro Milan o Juve. È stato speciale il percorso. Abbiamo lottato fino all’ultimo secondo. Le ultime tre settimane sono state super stressanti, con emozioni positive e negative che si mischiavano, su e giù come sulle montagne russe. Per questo è stato più bello».
FINALE CHAMPIONS di ISTANBUL – «La Champions League persa contro il Manchester City nel 2023 l’ho vissuta molto male per un anno, sono sincero. Vedi come sono andate le cose… non ho potuto dire le mie cose (sull’Inter, ndr), ho lasciato parlare la gente perché io non sono uno che ama passare per la stampa e attaccare, preferisco reagire calcisticamente. Ora guardiamo avanti, siamo di nuovo in Champions: divertiamoci. Cosa mi ha dato fastidio dopo Istanbul? Tu vedi delle cose, ma se la gente non sa la verità è un’altra storia, non si può capire perché ho fatto delle scelte… Nella mia carriera, ogni volta che ho detto la verità è stata vista come una cosa scomoda. E ora voglio evitare polemiche».
Live