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¡8 July 2024
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Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato in conferenza stampa circa il neo allenatore dei biancocelesti, Marco Baroni. Di seguito le sue parole riportate dalla redazione di Tuttomercatoweb:
âĂ lâoccasione per fare il punto della situazione e fugare una serie di considerazioni che non corrispondono alla realtĂ che leggo sui giornali e sento in radio. La Lazio non sta ridimensionando, sta rirganizzando cercando di valorizzare il merito. La scelta dellâallenatore Baroni è una scelta pensata, voluta e basata sulla valutazione tecnica della qualitĂ della persona e sul progetto che la Lazio intende intraprendere su una squadra che si baserĂ sulla forza fisica e sulla corsa. Il calcio è cambiato, in passato si cercavano le bandiere ma adesso le bandiere non si vedono nelle altre squadre. Sono stato uno dei pochi a voler mantenere dei punti fermi, ma poi le scelte dei giocatori sono state diverse e non legate a delle discussioni con la societĂ , ma scelte individuali che non sono legate allâaffetto per la maglia biancoceleste. Ci stiamo basando su un allenatore che non corre dietro alle teorie, chi merita gioca, chi non merita non gioca, e non gioca solamente un giocatore per il nome che ha, il posto si guadagna in campo. Questa è la filosofia e questa mancanza di applicazione ha portato allâallontanamento di due allenatori, e ci tengo a sottolineare che non ci sono stati problemi con la societĂ , anzi hanno sottolineato come i giocatori debbano mettersi al servizio della societĂ .
Deve essere premiato il merito, giocatori del passato come Di Natale allâUdinese che ha rifiutato qualsiasi offerta, oggi il calcio è cambiato, viene meno lâattaccamento alla maglia per interessi economici. Noi vogliamo riportare una squadra organizzata, efficiente e propositiva, che faccia spettacolo dove i giocatori scendono in campo per dimostrare il loro impegno con la maglia sudata, cosa non accaduta in passato. La Lazio non ha fallito, è in Europa League e ha perso con le squadre meno attrezzate, non câè un problema di potenzialitĂ della squadra, ma di spogliatoio, di testa e di capacitĂ di mettersi in discussione. Questo ha portato alle dimissioni di Sarri in primis e successivamente di Tudor, alla luce anche di uno striscione che è stato esposto e che non fa onore a chi lo ha suggerito.
Noi vogliamo riportare al centro del nostro progetto lâinteresse della Lazio, chi vuole restare può farlo, chi non vuole farlo va via ma alle condizioni della Lazio. Noi in campo vogliamo mandare chi merita, se è bravo scende in campo, se non è bravo non scende in campo. Abbiamo preso dei giocatori dopo una scelta pensata e confortata anche dallâallenatore, giocatori che hanno forza fisica e voglia di fare. Alcuni giocatori neanche sapevate chi fossero, adesso è uscito un nome ricorrente che non abbiamo preso per 20 minuti di disguido (Greenwood, ndr). Nella vita però di giocatori, direttori e allenatori ce ne sono quanti volete, mancano i presidenti. In Marco Baroni abbiamo trovato una persona di qualitĂ morali eccezionali, per Baroni parlano i risultati. Doveva essere la panchina dâoro, se lâè guadagnata sul campo con il Lecce e il Verona, non ha avuto la fortuna di mettersi in mostra in un altro palcoscenico e oggi ce lâha. Gioca chi merita e chi è in grado di fare la differenza, chi non è in grado non gioca.
Per il mercato, contrariamente a quanto scritto da qualcuno, la Lazio non ha speso 30 milioni ma 40 perchĂŠ câè anche lâIVA piĂš le commissioni, noi lavoriamo in base a quello che serve a noi. La Lazio lavorerĂ per costruire una squadra competitiva, lo era giĂ lo scorso anno ma non lo era a livello di spogliatoio e la dimostrazione è lâaddio di alcuni giocatori che hanno deciso di abbandonare la nave. I giocatori hanno dimostrato di poter durare circa 3 anni in un club, noi credevamo che potessero ancora esistere le bandiere. A me dispiace solo per Felipe Anderson, abbiamo fatto unâofferta molto competitiva, lo ha riconosciuto anche lui, ma ha fatto una scelta di vita e ha deciso di tornare a vivere in Brasileâ.
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