Liverpool, il club piange Diogo Jota: garantirà alla famiglia i due anni di stipendio residuo | OneFootball

Un tributo commovente a un campione entrato per sempre nel cuore dei tifosi. Sono trascorse appena 48 ore dalla tragica scomparsa di Diogo Jota, l’attaccante portoghese del Liverpool, deceduto giovedì scorso in un drammatico incidente stradale insieme al fratello.

Liverpool, il club piange Diogo Jota: garantirà alla famiglia i due anni di stipendio residuo

Un evento che ha scosso profondamente il mondo del calcio e lasciato un vuoto incolmabile tra compagni di squadra, tifosi e appassionati.

Questa mattina, in Portogallo, si sono svolti i funerali del calciatore. Una folla composta da amici, colleghi, ex compagni di squadra e allenatori ha voluto dare l’ultimo saluto a un atleta amatissimo e rispettato, non solo per le sue qualità in campo, ma anche per il suo carattere riservato e il suo attaccamento ai colori del Liverpool.

Il gesto del Liverpool: 15 milioni per la famiglia Il Liverpool Football Club ha scelto di onorare la memoria di Jota con un gesto concreto e significativo: la società ha annunciato che verserà alla famiglia del calciatore l’intero ammontare dei due anni di stipendio ancora previsti dal contratto, pari a circa 15 milioni di euro. Una decisione che testimonia l’affetto e il rispetto che il club nutre nei confronti di un uomo che ha indossato la maglia dei Reds per cinque stagioni, contribuendo a scrivere pagine importanti della recente storia sportiva di Anfield.

In un comunicato ufficiale, il Liverpool ha dichiarato la volontà di rendere “immortale” il ricordo di Diogo Jota, sottolineando come il suo nome e il suo impegno resteranno scolpiti per sempre nella memoria della società e dei suoi sostenitori.

Il sostegno dei tifosi: la proposta di ritirare la maglia numero 20 Non solo il club, ma l’intera comunità di tifosi del Liverpool si è stretta attorno alla famiglia e ai compagni di Jota. Sui social media è partita una campagna per chiedere il ritiro della maglia numero 20, quella indossata dal calciatore per tutta la sua permanenza ad Anfield. Una proposta accolta con entusiasmo da migliaia di sostenitori, convinti che la maglia numero 20 debba restare un simbolo intoccabile in onore del talento e della dedizione del campione portoghese.

Una canzone per Diogo: il tributo dei fan Il ricordo di Jota non si limita però ai gesti simbolici. Alcuni tifosi hanno voluto omaggiarlo anche attraverso la musica, reinterpretando un classico dei Creedence Clearwater Revival, “Bad Moon Rising”, in suo onore. Il testo, adattato per celebrare il talento e l’energia dell’attaccante, recita:

“Oh, indossa il numero 20, ci porterà alla vittoria, e quando correrà sulla fascia sinistra, si accentrerà e segnerà per il Liverpool. È un ragazzo portoghese, meglio di Figo, non lo sai? Oh, si chiama Diogo!”

Un inno spontaneo che nasce dal cuore dei tifosi e che, probabilmente, sarà presto intonato ad Anfield per ricordare e celebrare il calciatore scomparso.

Il ricordo di Arne Slot Anche il nuovo allenatore dei Reds, Arne Slot, ha voluto rendere omaggio a Diogo Jota, citando la canzone dei tifosi durante un toccante discorso. Slot ha sottolineato l’impatto positivo che Jota ha avuto non solo sul campo, ma anche nello spogliatoio, evidenziando la sua umiltà, la sua determinazione e il suo sorriso contagioso.

Un’eredità che va oltre il calcio La scomparsa di Diogo Jota ha colpito l’intero panorama sportivo internazionale, ma ciò che emerge da queste ore di profondo cordoglio è la forza di una comunità che, unita dal dolore, ha scelto di onorare la memoria di un ragazzo prima ancora che di un atleta. Il Liverpool, i suoi tifosi e il mondo del calcio continueranno a portare avanti il ricordo di Diogo Jota, non solo per i suoi gol e le sue giocate, ma per il segno indelebile che ha lasciato nella vita di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

Questo il messaggio del parroco che ha officiato il funerale di Diogo Jota e André Silva: “Cari Dinis, Mafalda e Duarte, bambini che non ci sono. In questo momento state soffrendo immensamente, o forse no, perché non ve ne rendete conto. Pregherò molto per voi. Chi soffre molto sono vostra madre e i vostri nonni. Vedere i resti mortali di un figlio dev’essere un tormento ancora maggiore, ma quando ci sono due urne non ci sono parole. Ma ci sono i sentimenti. Siamo qui per dirvi che anche noi abbiamo sofferto molto. Siamo qui con voi emotivamente. È umano piangere. Peccato per noi se non lo facessimo. Siamo qui per due motivi: solidarietà nell’amore e perché la fede in Dio ci dà la certezza della vita eterna. Possiamo avere fede e speranza nella risurrezione. La Chiesa ama lo sport. Lo sport ha un enorme potenziale per unire persone diverse. Dove si incontrano: rispetto, disciplina… Ci sono molti valori nello sport. Se è difficile vedere piangere un adulto, è ancora più difficile vedere piangere un bambino. Vi mando un saluto speciale per la vostra mamma e i vostri nonni. Io sono con voi, ma anche Gesù è con voi”