PianetaBari
·15 June 2025
L’incidente quasi mortale, Polito, Marino e il <i>sassolino</i> col Cosenza: 5 cose che non sai su Fabio Caserta

In partnership with
Yahoo sportsPianetaBari
·15 June 2025
Dopo una serie di casting, il Bari ha scelto: il nuovo allenatore sarà Fabio Caserta. Il classe 1978 guiderà la squadra biancorossa dopo aver portato il Catanzaro sino alle semifinali playoff contro lo Spezia, ma a fine anno ha risolto consensualmente il contratto con il club di Ciro Polito con l’obiettivo di sposare un nuovo progetto tecnico. In attesa di vederlo all’opera sui campi del San Nicola, scopriamo cinque curiosità su di lui. Clicca qui per leggere l’approfondimento sulla sua carriera.
Copyright: US Catanzaro 1929
Caserta, nato nel 1978 a Melito di Porto Salvo (RC), ha avuto un infanzia piuttosto difficile. All’età di 8 anni, l’allenatore ha rischiato di perdere la vita in un incidente in moto con suo nonno che, nel momento dell’impatto, lo strinse tra le braccia. Il bambino era in condizioni critiche e, secondo i medici, non ci sarebbe stato nulla da fare. La mamma non si arrese, lo portò in un altro ospedale e sopravvisse. Gli raccomandarono di non praticare sport di contatto, ma non andò proprio così…
Nonostante le raccomandazioni post incidente, si iscrisse ad una scuola di karate. Divenne uno dei più bravi, partecipò a tante gare e vinse anche parecchie cinture. Successivamente abbandonò la disciplina perchè il maestro, nonostante gli ottimi risultati, non gli permetteva di passare alle cinture superiori. Inoltre, contemporaneamente, lavorava anche come parrucchiere. A 18 anni iniziò a giocare in Eccellenza, poi provò da fuoriquota in Serie D fino a che, a 20 anni, arrivò in C2 con la maglia dell’Igea Virtus. Dopo quattro stagioni passò al Catania dove conquistò la Serie B. Nel 2013 la vita lo mise ancora una volta alla prova quando perse il suo caro fratello Raffaele in un incidente stradale, Nonostante la tragedia, ha sempre avuto la forza di andare avanti.
Copyright: US Catanzaro 1929
Fabio Caserta deve tantissimo a Pasquale Marino, suo allenatore a Catania dal 2005 al 2007, perché fu uno dei puntare su di lui. L’avversario più forte che ha incontrato è stato il pallone d’oro Kaka, definito «un giocatore spaziale». Quando giocava si ispirava a Perrotta per il suo modo di inserirsi all’interno dell’area di rigore mentre in panchina il suo modello è sempre stato Carlo Ancelotti per la capacità innata di tirar fuori da ogni calciatore ciò che vuole.
Copyright: SSC Bari
Dopo un anno di apprendistato come vice di Fontana, divenne allenatore della prima squadra della Juve Stabia nell’estate del 2017. Il primo anno raggiunse i playoff mentre la stagione successiva, in tandem con il direttore sportivo Ciro Polito (suo compagno di squadre in tre esperienze diverse), stracciò il campionato riportando le Vespe in Serie B. Come premio per quanto fatto vinse la Panchina d’Oro di Serie C.
Nel 2020 dimostrò di essere un esperto di promozione riportando in cadetteria anche il Perugia. In Serie B ha portato a termine la stagione con Juve Stabia, Benevento e Catanzaro raggiungendo i playoff in ben due occasioni su tre. Ha poi allenato 2 club nemici come Cosenza e Catanzaro. Quest’anno, dopo la storica vittoria per 4-0 nel derby, disse di “essersi tolto un sassolino”, visto che l’anno prima era stato esonerato dai lupi proprio dopo la sconfitta in un derby.
Ha giocato con l’ex direttore sportivo Ciro Polito in maglia Catania, Atalanta e Juve Stabia, con Spinesi in Sicilia dal 2005 al 2007 e con Spadavecchia solo nel 2007. A Palermo ha condiviso lo spogliatoio con Çani, Marco Pisano, Franco Brienza e Alberto Fontana. A Lecce con Diamoutenè e Castillo, mente all’Atalanta ha incontrato De Ascentis, Sergio Volpi e Masiello, infine a Cesena Rosina. A Castellammare, dal 2012 al 2016, sono stati suoi compagni Riccardo Improta e Vittorio Parigini.
Caserta ha allenato anche diversi ex Bari: Montalto, Simeri, Paponi, Giacomo Ricci, Kigsley Boateng, Di Gennaro, Tonucci e Mallamo a Castellammare di Stabia. A Benevento Acampora, Tello, Vogliacco e Petriccione. Micai, Camporese, Marras, Tutino e Frabotta a Cosenza mentre a Catanzaro Quagliata, Koutsoupias e D’Alessandro.