L’ex Inter Taïder si racconta a DCM: “Pioli è stato come un secondo padre. VAR? Le emozioni nel calcio non sono più le stesse” | OneFootball

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·20 January 2025

L’ex Inter Taïder si racconta a DCM: “Pioli è stato come un secondo padre. VAR? Le emozioni nel calcio non sono più le stesse”

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L’ex centrocampista di Inter, Bologna e Sassuolo, Saphir Taïder, ci ha risposto ad alcune domande in merito alla sua carriera. In particolare, alle sue esperienze italiane, sul calcio di oggi e sul futuro che ha in mente per sé.

Saphir Taïder è un centrocampista francese, naturalizzato algerino, classe ’92 che ha da poco terminato la sua esperienza al Gulf United (negli Emirati Arabi). Ha fatto il suo esordio in Ligue 1 all’età di 18 anni con la maglia del Grenoble, per poi trasferirsi al Bologna. Qui colleziona 48 presenze, condite da tre gol, in due stagioni. Suscita così l’interesse dell’Inter, la quale, nell’estate 2013, se ne assicura le prestazioni, ma, considerato il periodo economico complicato dei nerazzurri, dopo appena 6 mesi viene ceduto in prestito prima al Southampton (0 presenze in metà stagione) e poi al Sassuolo (2014-2015). Terminata l’esperienza in neroverde (27 presenze totali), Taïder torna al Bologna, con il quale colleziona 62 presenze in 3 stagioni. Dal 2018 al 2020, l’algerino si trasferisce in prestito al Montréal Impact, in Canada, per poi volare in Arabia, all’Al-Ain, nella stagione 2020-2021. Dopo circa 3 anni passati senza squadra, accetta una proposta di contratto dal Gulf United, per il quale ha giocato fino a poche settimane fa. Taïder ha risposto ad alcune nostre domande in merito alla sua carriera e molto altro. Di seguito, le sue parole.


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MILAN, ITALY – DECEMBER 04: Saphir Slitti Taider (C) of FC Internazionale Milano. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Taïder si racconta: “Il Bologna è la mia squadra del cuore. Inter? Non mi hanno lasciato tempo per crescere”

Prima dell’esordio tra i professionisti, agli albori della tua carriera, hai militato nelle giovanili del Grenoble, in Francia. Tuttavia, solo un anno dopo il tuo esordio in prima squadra ti sei trasferito in Italia. Come hai vissuto questo trasferimento sia dentro che fuori dal campo?

“Essendo giovane il trasferimento non è stato facile. Andare all’estero a solo 18 anni è una cosa complicata per tutti, soprattutto in Italia perché in quest’epoca i giovani fanno fatica a giocare in prima squadra.

Il Bologna è stata la prima squadra che ha creduto nelle tue capacità. In quel periodo hai vissuto l’esonero di Bisoli e l’arrivo di un giovane Stefano Pioli sulla panchina. Come si sono rapportati con te? Come hai vissuto questa situazione?

“Pioli con me è stato fantastico, come un secondo padre! Mi parlava spesso, mi ha dato fiducia, quindi per questo non potrei mai dimenticarlo”.

Hai disputato 5 stagioni della tua carriera con la maglia rossoblu, di conseguenza avrai molto a cuore il Bologna. Che ne pensi del traguardo della qualificazione in Champions raggiunto l’anno scorso? Fin dove può arrivare?

Bologna è la mia squadra del cuore, ho vissuto tante cose lì! Mi ha venduto all’Inter e mi ha ricomprato! Ho ancora degli amici lì. L’anno scorso hanno fatto una stagione fantastica anche a livello di calcio giocato! Motta è stato fondamentale!”

Parlando del tuo periodo all’Inter, quali sono state le tue sensazioni appena hai saputo del trasferimento? Credi di essere stato valorizzato appieno durante la tua unica stagione in nerazzurro?

“Quando l’Inter ti vuole non puoi rifiutare! Durante il primo anno in nerazzurro ho giocato quasi 30 partite a soli 21 anni! Tuttavia, in questo periodo il club non era stabile, hanno cambiato presidente, allenatore ecc., quindi avevano bisogno di giocatori di maggior spessore. Essendo giovane, il mio valore sul mercato era alto, quindi mi hanno venduto e non mi hanno lasciato il tempo di crescere con loro. Cosa che squadre come Lazio, Fiorentina, Roma, Atalanta,  fanno!”

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REUNION, FLORIDA – JULY 16: Saphir Taider #8 of Montreal Impact. (Photo by Michael Reaves/Getty Images)

“Futuro? Certamente resterò nel mondo del calcio. Con il VAR le emozioni sono cambiate”

Adesso militi negli Emirati Arabi, nel Gulf United. Ci sono motivi precisi dietro la scelta di accettare un trasferimento simile?

“Vivo a Dubai, un paese che adoro per tanti motivi. Ho firmato col Gulf United perché amo il calcio ancora, amo svegliarmi e andare in allenamento!”

Al termine del contratto attuale hai intenzione di proseguire la tua esperienza da calciatore? Magari facendo ritorno al calcio europeo?

Con il Gulf il mio contratto è terminato 2 settimane fa, quindi sono un giocatore libero! Vedremo cosa succederà.”

Hai progetti per il futuro? Desidereresti lavorare nel mondo del calcio anche dopo il ritiro?

“Sì, certamente resterò nel mondo del calcio!”

Durante l’ultimo decennio, il calcio italiano ha subito molti cambiamenti, soprattutto grazie all’innovazione del VAR. Cosa ne pensi?

Il VAR è una lama a doppio taglio, aiuta con le decisioni ma priva il calcio di una componente fondamentale. Perché il calcio si vive sul momento, non dopo avere aspettato 2 minuti per una decisione! Le emozioni non sono più le stesse!

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BELO HORIZONTE, BRAZIL – JUNE 17: Sofiane Feghouli of Algeria and Saphir Taider celebrate. (Photo by Quinn Rooney/Getty Images)

Taïder, l’Algeria una scelta di cuore. E sul legame con Di Vaio…

Quest’anno a contendersi lo Scudetto in Serie A sono in molti. Quale pensi sia la squadra che la spunterà alla fine?

“Penso e spero che vinca l’Inter perché ho vissuto bei momenti in nerazzurro, ad esempio i derby”.

Se dovessi scegliere un club italiano in cui trasferirti, secondo te quale abbraccerebbe meglio il tuo stile di gioco?

“Bologna! Perché è la mia squadra e avendo giocato per tanti anni lì, abbraccerebbe al meglio il mio stile di gioco”

Dopo le tue esperienze in Italia e Francia , che differenze tecniche, tattiche e mentali hai individuato tra i campionati? Quale dei due ti si addice meglio per caratteristiche?

Italia! In Italia sono cresciuto come uomo e calciatore; sono rimasto quasi 8 anni! Le mie caratteristiche si sono sviluppate in funzione di quest’esperienza”

In nazionale, in seguito alle esperienze con l’under 18, 19 e 20 della Francia, hai preferito scegliere di vestire la maglia dell’Algeria. Qual è il motivo di questa scelta?

“La scelta è stata dettata dal mio cuore. Ho esordito a soli 20 anni, ho fatto Mondiali e Coppe d’Africa ed è stato un grande onore per me”

Durante la tua carriera hai avuto compagni di grande spessore e d’esempio, come Domenico Berardi o Marco Di Vaio. Come ti sei approcciato a giocatori di questo spessore? Sono stati di aiuto per la tua carriera?

“Marco Di Vaio è stato per me una grande persona, tant’è che siamo ancora in contatto. Mi ha visto arrivare a bologna a 18 anni e mi ci ha riportato a 23. E’ stato un grande calciatore e un grande uomo e sarà sempre ricordato a Bologna”

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