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·23 October 2024

Leão non è il problema del Milan, ma urge un cambiamento: c’è aria di addio?

Article image:Leão non è il problema del Milan, ma urge un cambiamento: c’è aria di addio?

Poco incisivo, individualista e distaccato da maglia e compagni: questo è il sentimento popolare rossonero nei confronti di Rafael Leão dopo l’opaca prestazione di ieri sera. La domanda sorge spontanea: è arrivato il momento di separarsi?

Rafael Leão è finito nuovamente sotto la lente infuocata della critica per l’atteggiamento e per la prestazione messi in campo contro il Brugge. I tifosi del Milan sembrano stanchi di stare alle montagne russe umorali del numero 10 portoghese. L’ex Lille, per l’ennesima volta, è stato criticato per ciò che ha fatto vedere nei 60 minuti giocati sul prato di San Siro: poco propositivo, poco partecipativo, molto individualista. Come già accaduto nel derby vinto contro l’Inter, Rafa si è reso protagonista di una scena che non è andata troppo a genio ai tifosi: ancora una volta il portoghese non ha partecipato ai festeggiamenti dei gol dei compagni una volta uscito dal campo. La poca partecipazione in campo e questo atteggiamento egoistico fuori, gettano nuovamente Rafa tra le critiche più feroci. Ma Rafael Leão è davvero il problema di questo Milan?


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Rafael Leao leaves the field after substitution during the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD3 match against Club Brugge. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Leão out, Milan in gol: ma Rafa non è il “vero” problema del Diavolo

Innanzitutto occorre analizzare la partita di ieri sera. Il Milan non ha cambiato marcia con la sostituzione di Leão. La vera svolta è arrivata con l’uscita dal campo di Loftus-Cheek che ha permesso a Fonseca di accentrare Pulisic nella posizione di trequartista. Che il gol del 2-1 di Reijnders sia arrivato da uno spunto di Okafor è un “caso”, dato che il Milan è sempre stato pericoloso sulle fasce anche con lo stesso Leão al minuto 27. Il portoghese, infatti, è riuscito a creare un’occasione da gol proprio con un suo spunto su Seys, convergendo verso il centro del campo e scambiando con Morata al limite dell’area. L’azione poi si è conclusa con la conclusione di Pulisic ribattuta da Mignolet. Senza considerare il fatto che i rossoneri abbiano giocato per tutto il secondo tempo con un uomo in più per l’espulsione di Onyedika al 40 esimo.

Quel che è certo, però, è che il rapporto tra Fonseca e Leão non sia mai decollato. E non va sottovalutato questo aspetto nell’analisi. Rafa sembra essere quel tipo di giocatore che ha bisogno di essere coccolato e di sentirsi importante. Una caratteristica che stona completamente con quello che è il modus operandi del tecnico portoghese. Fonseca, infatti, ha ripetuto a più riprese che non ama avere super-star nell’organico, normalizzando tutti i componenti della rosa allo stesso modo. Nel nuovo contesto rossonero, dunque, non c’è spazio per l’atteggiamento di Leão. Il numero 10 del Milan non può ciondolare in campo, sbuffare se viene sostituito, girarsi dall’altra parte mentre il resto della squadra festeggia in gruppo. Dall’altra parte è anche vero che magari i metodi di Fonseca non incontrano i “gusti” del numero 10.

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MILAN, ITALY – OCTOBER 19: AC Milan coach Paulo Fonseca looks on before the Serie A match between AC Milan and Udinese Calcio at Stadio Giuseppe Meazza on October 19, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Tra problemi e malumori: cosa fare con il talento portoghese?

Cosa fare? Rafa forse avrebbe voluto lasciare il Milan già nella scorsa stagione, ma la clausola da 175 milioni ha sicuramente posto un primo grande ostacolo. Un secondo scoglio potrebbe essere rappresentato dal fatto che le big europee sembrano tutte ben coperte in quel ruolo. Alla luce di ciò, viene difficile immaginare una top club in cui Leão possa giocare titolare. Tutto dipende da lui ovviamente: se è il Rafa dello scudetto del 2022 o anche quello che recentemente abbiamo visto con la Nazionale, allora il portoghese potrebbe dire la sua ovunque. La realtà, però, al momento dice il contrario. Il Rafa attuale è il solito Rafa discontinuo con grandi e tanti momenti di totale blackout.

Allo scenario si aggiunge un aspetto che con Fonseca è diventato ancora più evidente: il Milan ha dimostrato di poter resistere ed esistere senza il suo numero 10, trovando sempre soluzioni alternative ed elevando Pulisic a leader tecnico. A questo punto, la soluzione migliore potrebbe essere quella di prendere due strade diverse. Il Diavolo ha iniziato un progetto tecnico nuovo con Fonseca, i tifosi sembrano non digerire più le montagne russe del portoghese e, infine, Leão sembra non essere più felice. E si sa quanto la serenità sia importante nel calcio di Rafa.

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