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Calcio e Finanza

·11 July 2025

La Procura indaga sul vincolo di San Siro: ascoltata la soprintendente

Article image:La Procura indaga sul vincolo di San Siro: ascoltata la soprintendente

Per ora è un’ipotesi di reato tecnica, necessaria all’acquisizione di documenti. Ma è anche il segnale che la procura vuole vedere chiaro sulla vendita di San Siro (stadio e aree limitrofe) a Inter e Milan sull’eventuale vincolo paesaggistico che pende sul secondo anello dell’impianto. Una vicenda che, come spiegato in un editoriale recente, agita i corridoi di Palazzo Marino a Milano.

Secondo quanto riporta La Repubblica, nel pomeriggio di ieri la soprintendente Emanuela Carpani è stata sentita per tre ore dai pm Giovanna Cavelleri e Paolo Filippini, con la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, che coordinano le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza.


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Era partito a marzo come un fascicolo conoscitivo, dopo l’esposto di Luigi Corbani e del suo comitato “Sì Meazza”. Ora un’ipotesi di reato c’è, e va cercata nelle pagine del codice che disciplinano le violazioni in materia di alienazione dei beni culturali. Vendite già avvenute o ancora al centro di febbrili trattative, come nel caso di San Siro. Le verifiche virano su una domanda: va apposto un vincolo per riconoscere l’interesse culturale del Meazza, decisione che avrebbe un forte impatto sulla vendita dello storico impianto?

Il primo anello, il più vecchio, questo vincolo non l’ha mai avuto. Per il secondo anello le restrizioni partirebbero — come raccontato da Calcio e Finanza — dal 10 novembre 2025, settant’anni dopo il primo verbale di collaudo. Tuttavia, secondo i critici le lancette vanno spostate indietro perché già nei primi mesi del 1955 il secondo anello ospitava tifosi.

Un’altra questione: per decidere o meno di apporre il sigillo di bene culturale bisogna guardare lo stadio nella sua unitarietà o si può ragionare soltanto per anelli? Nell’ambito delle indagini sono state fatte acquisizioni di carte in Comune. Le verifiche servono a capire se le valutazioni espresse finora sono corrette sotto il profilo della vendita di un bene demaniale, un “monumento” per la città, che, qualora andasse in porto la cessione a Inter e Milan, sarebbe demolito.

O se invece ci sono tutele di cui tener conto e che impedirebbero l’abbattimento. In questo contesto s’inserisce l’audizione fiume della soprintendente Carpani: San Siro «al momento non ha vincoli», il senso delle sue parole ai pm. La dirigente non può nemmeno ipotizzare vincoli preventivi se prima non passa il lasso di tempo dei settant’anni.

Intanto proseguono le trattative tra Palazzo Marino e i club. Ieri una riunione fiume di quattro ore si è conclusa in un nulla di fatto, con il Comune che ha abbandonato il tavolo perché i fondi proprietari delle squadre faticherebbero a stare nei paletti contrattuali chiesti. Si andrà avanti a discutere nelle prossime ore.

Se la trattativa andrà in porto, si aprirà però un’altra questione, quella di un eventuale passaggio in Consiglio comunale sul quale il sindaco sta facendo le sue valutazioni. Uno step molto delicato, sia per i tempi stretti che per i malumori all’interno della maggioranza, ma che potrebbe rafforzare l’operazione sia dal punto di vista politico che di fronte ad eventuali ricorsi.

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