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·17 May 2024

La FIFA contro il razzismo: possibile sconfitta a tavolino

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La FIFA annuncia nuovi provvedimenti per la lotta al razzismo: 5 punti su cui si basa il regolamento, può arrivare anche il ko a tavolino.

Nel 2024 il razzismo è ancora un problema grosso. In tanti aspetti della vita e nel calcio. Solo in questa stagione ci sono stati diversi esempi, fra i cori a Mike Maignan in Udinese-Milan che hanno costretto il francese a uscire dal campo, i versi all’indirizzo di Weston McKennie in Juventus-Lazio di Coppa Italia fino al caso Acerbi-Juan Jesus.


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In tutti i casi – o molto spesso – si finisce con un nulla di fatto o con multe basse che di certo non contribuiscono ad arginare la piaga. Al di là di campagne mediatiche che servono più che altro a ricevere interazioni social, di provvedimenti veri e propri presi dalle varie leghe – non solo in Serie A – ce ne sono ben pochi.

Prova a fare qualcosa la FIFA, che a Bangkok ha visto il suo consiglio riunirsi nel 74esimo congresso. Tanti i temi all’ordine del giorno, fra cui proprio quello della lotta al razzismo. Con un programma dettagliato in cinque punti che prova a mettere le mani in concreto.

FIFA, giro di vite contro il razzismo: diventerà un reato

La FIFA ha stilato un piano che verrà adottato da tutte le leghe affiliate e che si compone di cinque punti. Ci saranno delle regole con sanzioni specifiche, azioni direttamente in campo, accuse penali nei confronti di chi si macchia di questo fatto, educazione e voce ai giocatori.

Il massimo organismo mondiale ha ufficializzato il fatto che il razzismo diventerà un reato nel codice disciplinare dello sport e le sanzioni possono arrivare fino all’assegnazione della sconfitta a tavolino. Nelle prossime settimane si attendono dettagli circa l’applicazione della nuova regolamentazione.

Le altre decisioni

Oltre alla questione razzismo, la FIFA ha risolto anche altre questioni. Prima fra tutti, il Mondiale femminile del 2027 che è stato assegnato al Brasile: per la prima volta nella storia si disputerà in Sud America. Battuta la candidatura congiunta di Belgio, Germania e Olanda. Poi il presidente Gianni Infantino ha proposto un festival del calcio per tutte le selezioni Under 15 delle leghe affiliate.

Infine anche la delicata situazione relativa alla guerra israelopalestinese. L’associazione calcistica della Palestina ha chiesto la sospensione di Israele ed entro il 20 di luglio bisognerà dirimere la questione. “La Palestina è un membro a pieno titolo della Fifa, come tutti gli altri 210 membri della Fifa, con esattamente gli stessi diritti e gli stessi obblighi, come qualsiasi altro Paese” ha dichiarato Infantino.

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