Juventusnews24
·17 June 2025
Kalulu: «Riscatto? Mi sono sempre sentito dentro la squadra e l’ambiente Juve. Per vincere il Mondiale per club rinuncerei ad un anno di ferie. Sul futuro di Kolo Muani…»

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·17 June 2025
Pierre Kalulu si racconta a La Gazzetta dello Sport. L’intervista del difensore bianconero, già riscattato dalla Juventus, in vista dell’esordio al Mondiale per Club.
RISCATTO – «Onestamente non ho mai avuto paura che la Juventus non mi riscattasse. Ho sempre avuto fiducia nel mio lavoro e sono contento che sta andato tutto per il meglio».
PIÙ JUVENTINO DI PRIMA? – «Ero in prestito, ma in realtà fin dalla scorsa estate mi sono sempre sentito dentro la squadra e l’ambiente Juve. La mia situazione è cambiata a livello contrattuale, ma il resto è uguale».
KOLO MUANI – «Randal parla poco del contratto, l’importante è che faccia goal. In una grande squadra come la nostra è fondamentale la competizione interna. Siamo contenti che lui sia con noi: mi piace questa Juventus alla francese».
TUDOR – «A marzo aveva detto così e ha avuto ragione. Adesso ci sta ripetendo soprattutto un concetto: vuole che partiamo forte e bene nel debutto contro l’Al Ain».
MONDIALE PER CLUB – «È molto importante per noi e siamo orgogliosi di esserci. È per club, ma è sempre un Mondiale. Lo vediamo come una continuazione della precedente stagione. Abbiamo bene in testa come vogliamo giocare, c’è grande entusiasmo nel gruppo, stiamo bene fisicamente e siamo qui per vincere più partite possibili. Stiamo vedendo le altre gare e dovremo rispettare tutte le avversarie, a partire dall’Al Ain».
PSG – «Se mi ha sorpreso? No, perché il Mondiale per Club è la continuazione della stagione. Il Psg ha chiuso a maggio dominando la finale di Champions League contro l’Inter e di conseguenza si è presentato negli Stati Uniti con grandissima fiducia».
RINUNCIARE ALLE VACANZE PER VINCERE IL MONDIALE – «Certo, anche a un anno di ferie… I trofei contano più di ogni altra cosa perché ti permettono di restare nella storia e di diventare leggenda».
ESORDIO IN NAZIONALE – «Arrivare a giocare nella Francia è stato un passo importante come giocatore e come persona. Vestire quella maglia è il massimo a livello di carriera e anche per il bambino che c’è in me, che fin da piccolo aveva quel sogno. Deschamps mi ha parlato anche della Juve, si capisce che è stato molto bene a Torino».