Inter News 24
·2 December 2024
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È in corso il Gran Galà del Calcio, e per l’occasione, il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, è salito sul palco per ricevere il premio come miglior allenatore dell’anno secondo l’AIC. Ecco le sue parole dopo aver ricevuto il premio consegnatogli dal ct della Nazionale Luciano Spalletti.
SUL PREMIO – «Chiaramente mi fa molto piacere essere premiato, ancora di più da Luciano. Vorrei condividere in primis questo premio con i miei giocatori, senza di loro non sarebbe stato possibile. Poi lo condivido alla mia società che mi ha messo a disposizione tutto, speriamo ci siano altri anni. Lo dedico anche ai tifosi che ci supportano sempre».
IL TURNOVER SCIENTIFICO? – «Ci sono strumenti, al di là dell’occhiometro. Cerchiamo di parlarci con i preparatori. Le partite sono tante e ravvicinate, non è semplice. Cerchiamo di adeguarci».
STASERA LA VOCE NON MI MANCA – «Non ci sono problemi… Ma farei una passo indietro a ieri sera perché è stata una serata difficile, con attimi non semplici per tutti. Il mondo del calcio, però, ha fatto una grandissima figura. E’ stato un bellissimo esempio di sport il fatto che tutti ci siamo stretti attorno a Bove».
IO SOTTOVALUTATO? – «Ma no, penso che ognuno ha il proprio percorso. Io mi sento apprezzato molto dall’Inter, sono stati benissimo anche alla Lazio. E’ stata la mia vita per più di 20 anni, ora sto benissimo all’Inter da 4 anni. Spero di rimanerci a lungo. Poi noi allenatori siamo giudicati quotidianamente, dovendo prendere tantissime decisioni».
SE CONOSCO A MEMORIA OGNI AVVERSARIO? – «C’è una foto, io avevo 5 anni, Filippo 8 e stavo cercando di leggere i nomi sulla Gazzetta dello Sport».