Inzaghi ha già deciso l’11 per PSG Inter, contro il Como pensa ad alcuni cambi: 2 i giocatori attenzionati | OneFootball

Inzaghi ha già deciso l’11 per PSG Inter, contro il Como pensa ad alcuni cambi: 2 i giocatori attenzionati dal punto di vista fisico

Simone Inzaghi è concentrato in tutto e per tutto sulle ultime due partite che chiuderanno la stagione da film della sua Inter, e decreteranno se la squadra finirà con zero, uno o, addirittura, due titoli. Venerdì la sfida col Como nell’ultima di Serie A, il 31 maggio la finale di Champions League contro il PSG. Il tecnico nerazzurro ha già in mente l’undici da schierare contro i parigini. Per questo motivo non è escluso che preservi qualche giocatore stanco o acciaccato venerdì sera contro la squadra di Fabregas. A parlarne è la Gazzetta dello Sport.

INZAGHI – «Lautaro a Monaco guiderà dunque l’Inter dei sogni, la migliore della casa: dovrebbero essere gli 11 titolarissimi, la formazione disegnata da Simone su un foglio di Appiano a inizio anno. È uguale in tutto e per tutto a quella salita in cima alla seconda stella nella stagione precedente, ma in questa il tecnico nerazzurro l’ha avuta solo a intermittenza. Per questo, in vista di Monaco, in casa Inter monitorano con attenzione anche la dimensione della caviglia malconcia di Benji Pavard: ieri il francese ha lavorato di nuovo a parte, proprio perché non si sente sicuro nell’appoggio e nelle sterzate, e poi forzare in campionato con una finale di Champions alle porte non è consigliabile.

Per fortuna, c’è tempo e spazio per recuperare per bene e fare in modo che il francese giochi al suo posto contro i connazionali. Bastoni sta bene, ma è solo stato spremuto più degli altri colleghi perché non ha riposato neanche nella partita di Torino, immediatamente successiva alla Champions. Oggi Inzaghi deciderà pure su di lui: se a Como partisse dalla panchina, nessuno sarebbe sorpreso. Anche Carlos Augusto, decisivo 12esimo uomo, ha bisogno di scaldarsi, mentre il mancino azzurro dovrà pensare a cancellare ogni ruggine per dedicarsi al parigino Doué, l’ennesimo prodigio da domare».