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Marco Alessandri·19 September 2024
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Marco Alessandri·19 September 2024
"Questa Inter può vincere la Champions? Sì". Parola di Pep Guardiola, che proprio alla vigilia del debutto in coppa aveva riempito di elogi la squadra di Inzaghi. Quello che poteva sembrare un discorso da chi vuole mettere le mani avanti, trova invece conferme nel day after il match dell'Ethiad Stadium.
Questa Inter può vincere la Champions, senza punto di domanda. La prestazione di Manchester ha fornito l'ennesima conferma sulla forza di una squadra che la stagione scorsa ha dominato in campionato, lasciando qualcosa per strada in Europa. "Ma quest'anno vogliamo fare di più, onorando al massimo la coppa. Quando giochi nell'Inter giochi per vincere ed è la nostra ambizione". Questa volta a parlare è Nicolò Barella, premiato come miglior giocatore della serata dalla UEFA.
Proprio Barella è il simbolo della crescita avuta dai nerazzurri, che ieri incontravano per la prima volta i campioni d'Inghilterra da quella beffarda notte di Istanbul di maggio 2023. Da allora di cose ne sono cambiate eccome. C'è una stella in più sul petto e un Lukaku in meno in campo; ci sono Zielinski e Taremi, ieri tra i più positivi; ma - soprattutto - c'è un'Inter che va a Manchester e se la gioca ad armi pari, o quanto meno ci prova.
📸 Carl Recine - 2024 Getty Images
Sia chiaro: ai punti ieri avrebbe meritato la squadra di Guardiola, ma son dettagli. I dati parlano di un possesso palla stravinto dai Citizens, di un Sommer provvidenziale e di un finale in apnea per i ragazzi di Inzaghi, ma se poi si contano le palle gol il gap si annulla.
Con i "se" e con i "ma" non si va da nessuna parte, però va detto che questa mattina più di un tifoso interista si sia svegliato chiedendosi cosa sarebbe potuto essere se Darmian non avesse provato a vestire i panni di Guti davanti a Ederson, inventandosi un tacco senza senso, o se, invece, Mkhitaryan non avesse sparato alle stelle la palla dello 0-1 a un quarto d'ora dal 90'.
Già questo - il fatto di avere rimpianti - la dice lunga sulla bontà della prestazione, ancor più se si considera che nelle ultime 31 uscite casalinghe in Champions il City aveva vinto 28 volte, pareggiando le restanti 3. Ko evitato alla grande, senza prendere alcuna ammonizione e concedendo 0 gol all'attaccante che fin qui da solo aveva segnato più di tutte le altre squadre del campionato inglese (9 gol in 4 gare).
📸 Carl Recine - 2024 Getty Images
Ecco, discorso Haaland. Lo spauracchio numero uno per distacco, l'uomo da 99 gol in 103 partite (104 oggi, ndr.) si è fatto piccolo piccolo al cospetto del quasi 37enne Acerbi. Una masterclass difensiva quella dell'ex Lazio, che ha innervosito il norvegese tanto da provocargli una reazione al termine della partita, che ha dato vita a un simpatico siparietto.
A fine match da parte di Guardiola sono arrivati nuovi complimenti all'Inter, definita una "squadra meravigliosa, che gioca benissimo in contropiede e si difende alla grande". E allora, se a dirlo è sua maestà Pep, viene da pensare che forse qualcosa di vero ci sia.
Il merito, come giusto che sia, va dato a quel signore che ieri si è disperato per le chance fallite dai suoi, ma che ha anche disegnato una macchina in grado di tenere testa alle squadre più forti del mondo. La notte di Manchester è stata forse la consacrazione di Simone Inzaghi, che dopo la finale del 2023 e lo Scudetto dell'anno scorso, nella testa ha un pensiero che comincia a farsi strada.
Non sarà facile e non basta certo una sola partita - per quanto buona - per fare dell'Inter una delle favorite, ma da ieri sera anche in Italia ci siamo cominciati ad accorgere di qualcosa che all'estero era chiaro da un po' di tempo: i nerazzurri sono una delle squadre più forti d'Europa, con uno dei tecnici migliori del panorama. Vinceranno la Champions? Difficile, perché la concorrenza è tanta. Ma siamo sicuri che nessuno - nemmeno Real, Bayern o lo stesso City - vorrebbe trovarsi l'Inter dagli ottavi in poi.