Inter, Mkhitaryan: “Tornare in finale di Champions? Un sogno, ma ci crediamo” | OneFootball

A tutto Henrikh Mkhitaryan: il centrocampista dell’Inter ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Ecco le sue parole.

Henrikh Mkhitaryan si è raccontato in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera. Tanti gli argomenti trattati dal centrocampista dell’Inter, a partire proprio dalla finale di Champions League persa a Istanbul contro il Manchester City: “Tutti pensavano che il City ci facesse quattro gol invece abbiamo giocato benissimo e meritavamo di pareggiare e poi anche vincere. Tornarci sarebbe un sogno, anche se la strada è più lunga di due anni fa. Però ci crediamo: siamo fiduciosi di poterci arrivare di nuovo”.

L’inizio di stagione difficile e l’età che avanza: le parole di Mkhitaryan

L’armeno poi parla dell’inizio difficile di stagione dal punto di vista personale: una novità per lui e per il popolo nerazzurro, visto che sotto la guida di Inzaghi si è sempre contraddistinto per essere una garanzia. “Nonostante l’esperienza e la voglia che ho, sono partito malissimo. Non è facile e non me l’aspettavo, ma mi sto ritrovando e sto abbastanza bene. Sono molto critico con me stesso. Il confronto è con l’Inter dell’anno scorso, ma noi stiamo facendo il massimo e stiamo dando il 100%. Sappiamo che abbiamo concesso tanti gol e non abbiamo sfruttato tutte le nostre occasioni, ma stiamo lavorando per arrivare al livello dell’anno scorso. In tanti vogliono vincere questo campionato, noi per primi. Abbiamo perso punti che non dovevamo perdere, altrimenti saremmo già in testa. Sappiamo che è un campionato diverso e che dobbiamo fare meglio. Sono fiducioso”.

L’età non è un problema, è sinonimo di esperienza in casa Inter: parola di Mkhitaryan. “L’età è solo un numero e se non vinciamo una partita non è per l’età. Segreti per restare giovani? Provo a dormire e a mangiare meglio possibile: evito glutine, zuccheri e lattosio, su consiglio del nostro nutrizionista Pincella. E poi c’è l’aspetto principale: allenarsi bene. Mi piacerebbe giocare sempre, ma abbiamo la rosa lunga e le scelte le fa l’allenatore. Però sono gli ultimi anni della carriera e più gioco, più mi diverto“.

“Inzaghi? Con lui scherzo. Ma in passato non era così”

Telefono spento tre giorni prima di giocare? Tra “leggenda” e realtà, Mkhitaryan parla del suo rapporto con i social: “Succedeva in Ucraina. Ma in realtà lo spegnevo dopo le partite, proprio perché ero molto autocritico. Uso il telefono il meno possibile. Ho due bambini piccoli e non voglio che mi vedano passare il tempo con lo smartphone in mano. Si vede subito chi è intelligente in campo e fuori dal campo. Ho avuto anche compagni che facevano finta di essere intelligenti in campo, ma fuori non lo erano”.

Infine, un pensiero sui maestri che lo hanno allenato:

Lucescu, Klopp, Mou, Wenger, Inzaghi

. È impossibile scegliere il preferito. “Vorrei prendere le qualità umane e tecniche da ognuno per creare l’allenatore perfetto. Inzaghi? È bravo come tecnico e come persona e non lo dico perché è il mio allenatore. Con lui scherzo, ma conosco i limiti. Invece da giovane purtroppo la pensavo in modo un po’ diverso. Pensavo che un allenatore non potesse essere un amico, che ci fosse una barriera. Adesso che capisco tutto, è più facile per me”.