Inter Milan, Jacobelli SICURO: «GRANDI meriti dei rossoneri». E sull’Italia di Spalletti NON HA DUBBI | OneFootball

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·27 September 2024

Inter Milan, Jacobelli SICURO: «GRANDI meriti dei rossoneri». E sull’Italia di Spalletti NON HA DUBBI

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Inter-Milan, Xavier Jacobelli, noto giornalista, ha commentato il derby di domenica scorsa e non solo: le dichiarazioni

Intervistato in esclusiva a Internews24, Xavier Jacobelli ha dichiarato:

Partiamo dallo scorso turno di campionato, che derby è stato? Sono più i meriti del Milan o i demeriti dell’Inter?«Io direi i meriti del Milan. Che partiva sfavorito, anche perché alle spalle di queste stracittadine c’era la serie di 6 vittorie consecutive dell’Inter. Il Milan partiva sfavorito e sappiamo benissimo quali giorni tormentati e tormentosi avesse vissuto Fonseca, addirittura messo in discussione. Ha scelto coraggiosamente una tattica che gli ha consentito di aggredire subito l’Inter che probabilmente non se lo aspettava, e quindi la vittoria del Milan è stata meritata. Ma da qui a dire che l’Inter in questo momento viva una crisi di appagamento ce ne corre… Certo, la sindrome della pancia piena è sempre in agguato quando si parla di squadre come l’Inter, che è stata protagonista di una straordinaria stagione culminata con la seconda stello o, per esempio, anche in ambito atalantino. Abbiamo visto come l’Atalanta, che partiva a sua volta favorita contro il Como, invece abbia perso con pieno merito perché il Como ha disputato una grande partita e l’Atalanta invece, evidentemente dopo aver profuso uno sforzo enorme in Champions contro l’Arsenal, si è rilassata convinta che dopo la rete di Zappacosta tutto sarebbe stato più facile e non è stato così. Lo stesso discorso vale per l’Inter, è evidente che questa sconfitta nel derby serva all’Inter per serrare le fila, per capire esattamente dove e come abbia sbagliato, ma per me resta la favorita per lo scudetto».


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Infine una riflessione sulla Nazionale. Spalletti dopo la delusione dell’Europeo si è affidato al 3-5-2 contro la Francia, con scelte di formazione che hanno portato un risultato probabilmente insperato. Quali sono le prospettive per l’Italia tra la Nations League e le prossime competizioni internazionali?«È fondamentale arrivare il più lontano possibile in Nations League perché sappiamo quanto, dal piazzamento finale in questa competizione, dipenderà poi la collocazione dell’Italia in sede di sorteggio del girone di qualificazione ai campionati del Mondo. La partenza dell’Italia è stata splendida. Forse nemmeno il più incallito tifoso azzurro poteva immaginare una prestazione come quella di Parigi, cui ha fatto seguito un’altra vittoria importante. È evidente che Spalletti, che aveva ricevuto sacrosante critiche dopo quel tragico 29 giugno quando l’Italia aveva fatto letteralmente pena venendo giustamente eliminata dall’Europeo, evidentemente in estate è stato saggio. Solo chi trae lezione dagli errori commessi dimostra di aver saggezza e lungimiranza, hanno consigliato il commissario tecnico di cambiare strada. Lui l’ha cambiata e devo dire che in questo contesto direi che Frattesi, di cui parlavamo prima, da quando c’è Spalletti alla guida della Nazionale si trovi nell’ambiente ideale considerato i gol che ha segnato nell’arco delle sue 20 presenze. Detto questo io penso che ottobre ci offrirà due dirimenti controprove contro il Belgio e poi ci sarà il ritorno contro Israele, per capire quali potranno essere le possibilità dell’Italia. L’augurio è che ci qualifichiamo ai campionati del Mondo. La prossima edizione sarà aperta a 48 squadre, se l’Italia non ce la fa dopo aver fallito le ultime due, beh… allora sarebbe il caso di andarsi a nascondere. Ma non è vero che il nostro calcio non abbia talenti. Lo dimostrano i risultati delle nazionali giovanili: l’under 17, 19, l’under 20 e l’under 21 di Nunziata che sta facendo un grande lavoro. Il problema è che questi ragazzi a volte, nel loro club, non trovano la considerazione che meriterebbero di godere da parte dei tecnici dei club che evidentemente dovrebbero avere più coraggio. Comunque sono pragmaticamente ottimista sulla Nazionale».

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