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·19 May 2025
Inter-Lazio IN tre punti: Inzaghi si butta via con l’ABC della gestione

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·19 May 2025
Inter-Lazio chiude la stagione nerazzurra a San Siro ma non chiude la lotta Scudetto, rimandata all’ultima giornata con tutti gli scenari aperti. Inzaghi spreca il jolly offertogli dall’amico Chivu buttando all’aria l’insperato primo posto a partita ormai finita. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la 37ª giornata di Serie A
MILANO – L’l’Inter di Simone Inzaghi si fa male da sola, andando a impattare contro la Lazio di Marco Baroni a tempo ormai scaduto. Il pareggio di San Siro non cambia la classifica in virtù delle reti inviolate in Parma-Napoli ma non è una buona notizia. Il primo posto del Napoli di Antonio Conte a quota 79 punti, seguita dall’Inter a 78, adesso vale più di mezzo Scudetto a una giornata dalla fine. E resta ancora in piedi l’ipotesi Spareggio Scudetto, anche se poco probabile. Analizziamo Inter-Lazio (2-2) di Serie A in tre punti.
La formazione titolare scelta da Simone Inzaghi per Inter-Lazio di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. PAZZIA NERAZZURRA – L’Inter manda in fumo anche l’ultimissimo – e insperato – jolly tricolore sul suo percorso. Lo 0-0 di Parma-Napoli, gentilmente offerto dall’ex nerazzurro Cristian Chivu ai danni dell’altro ex Conte, fa felice tutti ma non Inzaghi. Perché nel frattempo il 2-1 di San Siro si trasforma in 2-2 a causa di un rigore segnato dal neoentrato Pedro, autore di una doppietta. Età? Anni 38 da compiere a luglio. Lo spagnolo condanna l’Inter a tornare a -1 in classifica dopo aver gustato il +1 a 90′ dalla fine. Una frenata inspiegabile che rischia di rovinare il delicato finale di stagione nerazzurro (anche in Europa, sì). La vittoria sulla Lazio avrebbe permesso all’Inter di andare a Como senza interessarsi del risultato di Napoli-Cagliari, che a questo punto diventa “ingestibile” su due tavoli. Il Cagliari è già salvo e l’Inter ormai sarà alla vigilia della Finale di Champions League, unico obiettivo rimasto sotto il suo reale controllo… Paris Saint-Germain permettendo. Il 2-2 di Inter-Lazio è la sintesi dura ma perfetta della stagione nerazzurra: incapacità di controllare un risultato positivo e gestire i minuti finali senza rischi, complicando tutto un’altra volta. La Pazza Inter è tornata.
Denzel Dumfries esulta dopo la rete segnata in Inter-Lazio di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. RIPRESA INGIUSTIFICABILE – Inzaghi sceglie la formazione-tipo al netto degli acciaccati (Benjamin Pavard in panchina e Lautaro Martinez in tribuna). Ed è questo il primo campanello di allarme. A portare avanti la carretta nerazzurra in questo finale di stagione in Serie A sono le “riserve” affamate mica i titolari sazi. E infatti… Approccio rivedibile ma vantaggio in pieno recupero che dà fiducia. Il gol di Yann Bisseck sembra l’epilogo perfetto per spronare il Napoli a Parma invece non cambia nulla. Cambia, però, l’Inter nella ripresa. La squadra di Inzaghi torna in campo solo apparentemente. Non c’è fisicamente né mentalmente. Il pareggio di Pedro sa di fine dei giochi, il gol di Denzel Dumfries cambia solo il tabellino ma non l’inerzia della partita. L’Inter non c’è e subisce l’assedio biancoceleste. La beffa firmata Pedro al 90′ su rigore fa cambiare idea anche a Inzaghi, che si gioca il tutto per tutto con gli ultimi tre cambi ma è troppo tardi. L’erroraccio di Marko Arnautovic sotto porta, prima del gol giustamente annullato per fuorigioco, completa il quadro drammatico. Non c’è niente da fare: l’Inter spreca ripetutamente il 3-2 in pieno recupero e torna al punto di partenza. Il sogno Scudetto a San Siro sfuma malamente e illudersi di vincerlo a Como sembra più utopia che sogno.
Simone Inzaghi in occasione di Inter-Lazio in Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. ALFABETO BEFFARDO – Se è vero che Inter-Lazio sintetizza alla perfezione la stagione arrogante e superficiale dell’Inter in Serie A, è altrettanto vero che la condanna di Inzaghi è quasi autoinflitta. L’ABC della sua gestione – anche – contro la Lazio è controproducente. La A di Arnautovic, che entra in pieno recupero come mossa della disperazione e infatti la disperazione è totale. Il 36enne austriaco, ormai relegato al ruolo di comparsa nei panni della quinta punta, non è la soluzione ai problemi. Anzi. La B è quella di Bisseck, che causa un altro sanguinoso rigore a partita ormai finita. Ed è un errore ripetuto, che si aggiunge ad alcune leggere marcature, da analizzare a fine stagione, perché in maglia Inter diventa inaccettabile. La C è quella generica dei… Cambi. Inzaghi attende troppo quando avrebbe potuto provare a mettere in ghiacco la partita sul 2-1. Non esiste controprova ma inserendo l’esperto Stefan de Vrij, magari con Matteo Darmian e senza nemmeno scomodare Pavard, l’assedio finale lo gestisci con più tranquillità. E invece no. L’Inter inizia e chiude la stagione senza capire i suoi errori, continuando a persevare: in calendario c’è prima Como-Inter (e soprattutto Napoli-Cagliari) ma la testa è già a Monaco di Baviera. Ultima spiaggia per Inzaghi oppure…?
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