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·11 February 2025
Inter, il gol fa scalpore. Il rigore alla Fiorentina no! Arbitri e media: due pesi e due misure
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·11 February 2025
Il calcio italiano continua a essere segnato da episodi arbitrali controversi, e l’ultima giornata di campionato non ha fatto eccezione. La mancanza di uniformità nel giudizio arbitrale è uno dei problemi più gravi del nostro calcio. Il giorno dopo Inter-Fiorentina, si parla tanto del gol realizzato dai nerazzurri dopo un calcio d’angolo inesistente, ma non del rigore regalato ai viola. Curiosamente, quando simili sviste vanno a sfavore, il dibattito è molto più silenzioso.
UNA PIOGGIA DI ERRORI – Il gol del vantaggio dell’Inter contro la Fiorentina è nato da un calcio d’angolo che non c’era, un errore evidente dell’arbitro che il VAR, per regolamento, non poteva correggere. Simone Inzaghi, nel post partita, ha ammesso l’errore dell’arbitro, ma ciò non ha impedito il montare di polemiche. Curiosamente, quando simili sviste vanno a sfavore dell’Inter, il dibattito è molto più silenzioso. L’Inter, infatti, è stata protagonista di numerosi episodi sfavorevoli nell’ultimo mese, con decisioni arbitrali spesso penalizzanti che, però, non hanno mai trovato spazio nelle prime pagine dei giornali. Si pensi al mancato fallo fischiato su Kristjan Asllani in Supercoppa Italiana, che ha avuto un impatto determinante sul risultato finale. Oppure ai rigori non concessi contro Bologna, Empoli, Lecce e Milan. Nessuno di questi episodi è stato trattato con la stessa enfasi con cui è stato analizzato il gol nerazzurro contro la Fiorentina.
GESTIONE DIVERSA – Eppure, nella stessa partita, la Fiorentina ha pareggiato grazie a un calcio di rigore quantomeno discutibile. Il tocco di braccio di Darmian c’è stato, ma il pallone proveniva da distanza ravvicinata e stava uscendo dal campo, senza una reale pericolosità. Un episodio assolutamente meno grave rispetto il tocco con la mano di Federico Gatti in Juventus-Como, quando il difensore bianconero ha controllato la palla con la mano, condizionando un’azione d’attacco. La mancanza di uniformità nel giudizio arbitrale è uno dei problemi più gravi del nostro calcio. Troppe decisioni vengono prese in modo soggettivo, influenzate dal momento o dall’arbitro designato per la partita. Non si tratta solo di errori, che possono capitare, ma di una sistematica disparità di giudizio che mina la credibilità del campionato. La responsabilità, però, non è solo degli arbitri in campo, ma anche di chi li dirige e li designa.
CURIOSO – Il problema non riguarda una singola squadra, ma il sistema arbitrale nel suo complesso. L’assenza di criteri chiari e di una gestione coerente porta a episodi che condizionano non solo i risultati, ma anche la narrazione mediatica. Alcuni errori fanno scalpore, altri vengono insabbiati. Finché questa tendenza continuerà, sarà impossibile garantire un campionato equo e trasparente. Quando un episodio dubbio favorisce l’Inter, il clamore è immediato: titoli a caratteri cubitali, polemiche sui social e dibattiti televisivi infiniti. Lo abbiamo visto con il gol del vantaggio nerazzurro contro la Fiorentina, nato da un calcio d’angolo inesistente. Un errore arbitrale indiscutibile, certo, ma non più grave di tanti altri che vengono ignorati.
CASO SIMILE – Dall’altra parte, quando le decisioni penalizzano l’Inter, il silenzio è assordante. Nessuno ha sollevato lo stesso polverone per il rigore regalato alla Fiorentina nella stessa partita, né per i numerosi torti subiti dai nerazzurri nell’ultimo mese. Oltre quelli sopracitati, un grave errore di cui nessuno ha parlato arriva proprio nell’unica sconfitta dell’Inter in Champions League, contro il Bayer Leverkusen. Il gol dei tedeschi arriva oltre al 90′ e su un calcio d’angolo inesistente. Ma chi ne parlò? Nessuno. Finché gli errori verranno analizzati con due pesi e due misure, la narrazione sul calcio italiano resterà viziata da un evidente pregiudizio.
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