Inter-News.it
·11 February 2025
In partnership with
Yahoo sportsInter-News.it
·11 February 2025
Inter-Fiorentina per ripristinare le gerarchie ma soprattutto riavvicinarsi alla vetta della classifica. Inzaghi non fallisce il remake dell’ultima sfida persa. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la 24ª giornata di Serie A
MILANO – Tutta un’altra storia per l’Inter di Simone Inzaghi, che batte la Fiorentina di Raffaele Palladino a San Siro dopo il 3-0 di Firenze. E adesso il Napoli (55) capolista dista solo un punto. L’Inter, con i suoi 54 punti, tiene a distanza anche l’ottima Atalanta (50). Analizziamo Inter-Fiorentina (2-1) di Serie A in tre punti.
La formazione titolare scelta da Simone Inzaghi per Inter-Fiorentina in Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. REAZIONE IMMEDIATA – Squadra che vince non si cambia ma squadra che perde 3-0 quattro giorni prima magari sì. Anche dal punto di vista mentale. Inzaghi deve rinunciare allo squalificato Denzel Dumfries sulla fascia destra e rispolvera Francesco Acerbi al centro della difesa. La scelta dall’inizio ricade su Matteo Darmian, invece resta a riposo Stefan de Vrij, affiancato da Yann Bisseck e Davide Frattesi in panchina. Tornano titolari Benjamin Pavard in difesa e Nicolò Barella a centrocampo. Non è l’Inter vista a Firenze. È la solita Inter di Inzaghi. Quella che non si vedeva da un po’ di tempo. Cerca di dominare il gioco, costruendo senza frenesia da dietro e avanzando il più verticalmente possibile per sfruttare l’ampiezza, ma non concretizza abbastanza. L’1-0 è un “regalo” combinato dalla squadra arbitrale (il calcio d’angolo non c’è) e dalla squadra viola (Marin Pongracic anticipa tutti). L’1-1 un “abbaglio” firmato Federico La Penna e VAR, essendo un rigore altrettanto inesistente. E se ne parla troppo poco… Per fortuna il viavai di Marko Arnautovic dalla panchina porta in dote il 2-1 decisivo per i tre punti. Inter-Fiorentina certifica ciò che si sperava: l’Inter di Inzaghi non è finita. E la reazione dopo Firenze arriva immediatamente… e senza alibi.
Marko Arnautovic esulta dopo il gol in Inter-Fiorentina di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. LETTURA OBBLIGATA – Le scelte iniziali di Inzaghi sono quelle attese. Legate anche all’assenza di Federico Dimarco, influenzato da giorni. In ogni caso la conferma di Carlos Augusto a sinistra non è mai stata in dubbio. Ciò su cui vale la pena soffermarsi è la gestione dei cambi a partita in corso. Difficile parlare di “lettura” quando le scelte sono quasi obbligate. L’infortunio di Marcus Thuram prima della mezz’ora manda in tilt ogni possibile schema preparato. L’uscita dell’ammonito Hakan Calhanoglu nell’intervallo fa il resto. La già citata rete di Arnautovic, unita all’ottima prestazione di Piotr Zielinski in cabina di regia e di Acerbi nel guidare la difesa dall’inizio alla fine, può far sorridere Inzaghi. A togliere il sorriso, semmai, è l’infermeria. In vista di Juventus-Inter bisogna valutare le condizioni di Alessandro Bastoni, Dimarco, Arnautovic e Thuram, che faranno di tutto per essere della partita. Inter-Fiorentina vale solo come antipasto: in emergenza bisogna saper trovare anche valide soluzioni alternative. Il calendario dell’Inter solo ora diventa davvero in salita.
Simone Inzaghi in panchina in occasione di Inter-Fiorentina di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. CALENDARIO DIFFICILE – Le trasferte in casa di Juventus, Napoli e Atalanta saranno intervallate dalle partite casalinghe contro Genoa e Monza, senza dimenticare l’extra turno della Lazio in Coppa Italia a San Siro. In questo mese si decide tutto. Anche lo Scudetto, perché ogni punto varrà il doppio. Inzaghi è chiamato a fare delle scelte, che sembrano già scontate ma non è detto che le siano. I titolarissimi in campo nel trittico Juventus-Napoli-Atalanta e i co-titolari contro Genoa e Monza? Ci sarebbe anche la sfida secca con la Lazio in mezzo, quindi lo schema “automatico” non funziona. Qualcuno dovrà rifiatare ma è più facile lo faccia di partita in partita. Accelerare nel primo tempo per poi recuperare energie nella ripresa potrebbe essere una strategia? Quello sì. Ecco perché adesso più che mai Inzaghi ha bisogno che la sua squadra concretizzi sotto porta e non si sciolga quando c’è da difendere un vantaggio, anche minimo. Non come fatto in Inter-Fiorentina e nemmeno in Finale di Supercoppa Italiana a Riad: l’Inter è chiamata a una prova di grande maturità. E nel frattempo può rispondere agli attacchi che riceve solo facendo risultato sul campo.
Live