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·6 May 2024

Inter, come li hai ridotti? Parte due. Giuntoli aggrappato al 5 maggio

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L’Inter di Inzaghi ha dominato il campionato in lungo e in largo, proprio come fatto dal Napoli di Spalletti la scorsa stagione. La differenza è che la squadra nerazzurra ha fatto decisamente più male alle sue avversarie storiche, ovvero Milan e Juventus. Ecco la seconda parte di ‘Come li hai ridotti?

KARMA – L’Inter di Simone Inzaghi ha dominato il campionato in lungo e in largo, vincendo il suo ventesimo scudetto, quello della seconda stella, proprio in ‘casa’ del Milan. Certamente una bella botta per i rossoneri che solo due anni fa vincevano il diciannovesimo scudetto a suon di sfottò e mancanze di rispetto verso gli avversari nerazzurri. Il karma però è un alleato prezioso o quantomeno lo è stato per l’Inter che, come confermato da Lautaro Martinez, ad un certo punto ha fatto i calcoli fissando proprio il derby come partita scudetto. E ce l’ha fatta.


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ADDIO ALLO SHOW – Ma la delusione non passa solo dal Milan, la Juventus non è da meno. Fino ad un certo punto la squadra di Massimiliano Allegri ha dato l’impressione di poter tenere botta all’Inter, fino allo scontro diretto vinto dai nerazzurri a San Siro. Da lì il crollo definitivo con tanto di addio a battutine (poco) simpatiche, giochini psicologici (che non hanno funzionato) e show poco credibili in conferenza stampa. Cosa è rimasto ai bianconeri? Il passato, semplice.

Inter, come li hai ridotti? Parte due. Giuntoli e quell’esternazione che spiega bene l’illusione

Proprio prima di Roma-Juventus, giocatasi ieri all’Olimpico, Cristiano Giuntoli ha sentito l’esigenza di ricordare che giorno fosse. Eh sì, era il 5 maggio e ricordarlo proprio a Roma evidentemente ha suscitato emozioni all’ex direttore sportivo del Napoli.

Affermarlo pubblicamente, quasi come fosse un bisogno fisico, spiega bene lo stato d’animo di chi si è illuso di poter conquistare il secondo scudetto consecutivo (dopo quello vinto al Napoli), salvo guardare in faccia la realtà dei fatti. Una stagione intera a giochicchiare con griglie e finti obiettivi per scoprire che davvero l’unico obiettivo realistico, forse, era il ritorno in Europa. Per tutto il resto c’è il 5 maggio.

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