Calcionews24
·10 July 2025
«In Italia vendete sesso in TV»: Valentina Maceri attacca Eleonora Incardona, bufera tra giornaliste

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·10 July 2025
È bastato un outfit – e un commento tagliente – per innescare un caso mediatico internazionale. Al centro della polemica ci sono due volti noti del giornalismo sportivo: Valentina Maceri, ex calciatrice e volto della Champions League per l’emittente svizzera BlueSport, e Eleonora Incardona, giornalista di DAZN, impegnata in queste settimane negli Stati Uniti per la copertura del Mondiale per Club.
Tutto è nato da alcune dichiarazioni rilasciate da Maceri, che ha criticato apertamente il modo in cui alcune colleghe italiane – senza fare nomi, ma con allusioni evidenti a volti noti – si presentano a bordo campo. A far esplodere la discussione sarebbe stato l’outfit scelto da Incardona per PSG-Bayern Monaco: un completo con reggiseno in vista e pantaloni, che ha attirato l’attenzione del pubblico… e delle colleghe.
Nel suo libro dal titolo provocatorio, F* Female Empowerment: The Great Mistake of Modern Feminism*, Maceri aveva già attaccato il giornalismo sportivo femminile italiano, definendolo spesso «al limite» sul piano dell’immagine. «Le donne possono essere sexy, ma serve anche classe. È quello che a volte manca in Italia: qui il principio è ‘il sesso vende’. Se vuoi interagire con giocatori e allenatori su un piano di parità, questo tipo di abbigliamento non aiuta».
Dopo il polverone sollevato dalle sue parole, la Maceri ha rincarato la dose in un’intervista alla Bild, citando esplicitamente Eleonora Incardona: «Si occupa principalmente di DAZN Bet, presenta quote di scommesse in modo molto sexy. A volte, anche volgare».
Una frecciata che ha fatto il giro del web, finendo anche sulle pagine di The Sun, Daily Mail e nuovamente sulla Bild – oltre che di Tuttosport in Italia -, creando un vero e proprio caso tra colleghe. Nel mirino, oltre alla Incardona, anche figure più note come Diletta Leotta, mai citate direttamente ma chiamate in causa da molti utenti sui social.
Tra accuse di sessismo, dibattiti sul ruolo dell’immagine nel giornalismo e difese a spada tratta, la polemica è destinata a durare. E a dividere.