Juventusnews24
·22 June 2025
Huijsen: l’ex Juve sta volando come un gigante, ma Francis Hernandez invita a valutare un aspetto: «Stiamo considerando normale ciò che non lo è assolutamente»

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Ci sono debutti che pesano più di altri. Quello con la maglia del Real Madrid, su un palcoscenico globale come il Mondiale per Club, potrebbe far tremare le gambe a chiunque. Non a Dean Huijsen. A vent’anni, questo gigante di 195 centimetri è sceso in campo contro l’Al Hilal con la sicurezza di un veterano, confermando ciò che chi lo conosce ripete da tempo: il suo talento è immenso, ma la sua mentalità è persino superiore. Non ha cercato la gloria, ma la solidità. Ha ordinato, rubato palloni, anticipato. Ha dimostrato di aver capito la lezione più importante: al Madrid non si brilla, si risponde presente. Un percorso iniziato idealmente nel 2014, quando a 9 anni vide Sergio Ramos volare a Lisbona e scelse il suo destino. Un destino che lo ha portato a Madrid passando per le prestigiose cantere di Málaga e Juventus, e maturando in piazze esigenti come Roma e Bournemouth. Ma prima di conquistare la fiducia di Xabi Alonso, Huijsen è stato oggetto di un altro “acquisto” strategico, quello della nazionale spagnola. A raccontare i retroscena a Marca è una voce autorevole, Francis Hernández, ex responsabile del settore giovanile della Federcalcio spagnola (RFEF).Hernández svela come la RFEF si sia mossa per assicurarsi un talento che, all’epoca, era già un punto fermo delle selezioni olandesi.
ESORDI DI HUIJSEN – «Arrivò un momento in cui capii che bisognava fare un passo verso di lui. Andammo in Italia e ci sedemmo con lui e la sua famiglia. Presentammo loro il nostro progetto sportivo, pur essendo consapevoli che la situazione era complessa, perché in quel momento era il capitano della nazionale olandese Under-19».
La filosofia di Hernández, però, non è mai stata quella di forzare una scelta. «Ho sempre rinnegato la parola “convincere”, perché credo che i giocatori debbano giocare dove vogliono giocare», assicura. Una volta percepita la volontà del ragazzo, il resto è stata una corsa contro il tempo per completare la sua nazionalizzazione e integrarlo nel progetto della Sub-21 di Santi Denia, nonostante avesse due anni in meno rispetto ai compagni.Ciò che ha colpito Hernández più del talento tecnico è stata la caratura umana e mentale del giocatore. Una forza interiore che gli ha permesso di affrontare ogni sfida con una tranquillità disarmante, dal debuttare con la Spagna tra i fischi del pubblico olandese a prendere in mano la difesa del Real Madrid.
HUIJSEN AL REAL MADRID – «Il ragazzo ha accettato la sfida con grande entusiasmo, con molta naturalezza e con quella personalità che possiede, che è una vera e propria ferocia. Stiamo normalizzando qualcosa che, posso assicurare, non è affatto normale.»
Questa esplosione “anomala” lo ha portato a essere nominato tra i migliori giovani della Premier League e, infine, a vestire la maglia del club della sua vita. La sua prestazione al debutto lo conferma: 78 tocchi, 88% di passaggi riusciti, sei duelli vinti e, dato più impressionante, zero dribbling subiti. Numeri che descrivono un difensore moderno, non solo roccioso ma anche costruttore. Huijsen offre un’uscita palla pulita, rompe le linee avversarie avanzando palla al piede e ha una visione di gioco atipica per un centrale.Il suo profilo si adatta perfettamente alle esigenze del calcio contemporaneo e, secondo Hernández, la sua capacità di apprendimento è la sua più grande garanzia di successo.
SICUREZZE SUL FUTURO DI HUIJSEN – «Non ho dubbi che si integrerà alla perfezione, vista l’evoluzione che abbiamo osservato in questi anni. Ha affrontato ogni sfida, con modelli e idee di gioco totalmente diverse, con allenatori diversi… e ha sempre risposto presente. È un giocatore completo, domina molteplici aspetti del gioco e questo lo rende perfettamente adattabile a qualsiasi idea.»
Il volo del gigante è appena iniziato. E ha già convinto tutti.
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