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·27 January 2025

Giornata della memoria, Weisz e il ricordo dell’Inter ‘per non dimenticare’

Article image:Giornata della memoria, Weisz e il ricordo dell’Inter ‘per non dimenticare’

Oggi lunedì 27 gennaio è la Giornata della Memoria, data dedicata al ricordo delle vittime dell’olocausto di matrice nazista: l’Inter ha voluto sensibilizzare rispetto all’esigenza di “non dimenticare” con un’iniziativa sul tema.

IL TEMA – La Giornata della Memoria rappresenta una data che trascende le appartenenze di tifo, unendo tutti coloro che credono che l’Olocausto sia stata una delle pagine più tragiche e crudeli della storia dell’umanità. L’Inter, da sempre attenta a sensibilizzare sul tema, ha promosso un’iniziativa finalizzata a sensibilizzare sul tema. Di seguito il commento pubblicato dalla società nerazzurra sul proprio sito ufficiale: «In occasione della Giornata della Memoria, i ragazzi del Settore Giovanile di FC Internazionale Milano hanno partecipato a una replica speciale a loro dedicata dello spettacolo teatrale ‘Se il razzismo entra in campo’, scritto e interpretato da Gianfelice Facchetti, presso il Teatro della Cooperativa. Il racconto parte da episodi di cronaca, per parlare di come razzismo e antisemitismo riescano a volte a trovare spazio negli stadi italiani e non solo. In questo contesto, la figura di Árpád Weisz, rappresenta un monito potente contro l’indifferenza, una storia di grandi successi sportivi che l’orrore del nazismo ha portato a una fine drammatica».


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La figura di Weisz, come pilastro della storia nerazzurra di inclusione ed eguaglianza, ricordata nella Giornata della Memoria

IL RICORDO – L’Inter ha così ricordato l’ex giocatore nerazzurro: «Weisz fu un grande calciatore, e l’allenatore che nella stagione 1929/30 portò l’Inter alla conquista del primo Scudetto a girone unico della storia. Ungherese ed ebreo d’origine, segnò un’epoca nel calcio italiano, scoprendo e valorizzando talenti come Giuseppe Meazza. Con l’entrata in vigore delle leggi razziali nel 1938, fu costretto a fuggire con la sua famiglia, ma il loro tentativo si concluse tragicamente: deportati ad Auschwitz, persero la vita nei campi di concentramento nazisti».

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