Giordano: «Lazio? La colpa non è di Tudor, ma dei giocatori. Vi spiego perché» | OneFootball

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·6 May 2024

Giordano: «Lazio? La colpa non è di Tudor, ma dei giocatori. Vi spiego perché»

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Giordano: «Lazio? La colpa non è di Tudor, ma dei giocatori. Vi spiego perché». Le parole dell’ex attaccante biancoceleste

Bruno Giordano ha parlato ai microfoni di Radiosei dell’atteggiamento dei giocatori della Lazio. Queste le sue parole:

PAROLE – «Prima non andava bene Sarri, oggi si imputa a Tudor errori di scelte e cambi, ma la realtà è che tutto è riconducibile ai calciatori ed alle loro responsabilità. La Lazio non meritava di vincere a Monza, ma non è stata neanche in grado di sfruttare quel 2-1 fortunato. E’ mancata attenzione, voglia, attenzione, desiderio di prendere tre punti che sarebbero stati importanti per sperare fino all’ultimo in qualcosa che ora non esiste più.


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La società deve intervenire per i comportamenti della squadra, non mi è piaciuta neanche la scelta di andare sotto la Curva in quel contesto. Non mi sono piaciuti soprattutto i comportamenti di alcuni giocatori quando sono stati sostituiti. E’ un vezzo della nostra squadra, c’è un andazzo che viene da lontano, quello che Sarri definiva germe. Forse si è lasciato nel tempo troppo potere ai calciatori, è stato esercitato con Sarri ed ora lo fanno con Tudor.

Il club, il direttore Fabiani, devono intervenire soprattutto in questo. L’immagine che la Lazio divulga di se stessa non deve essere questa. La sensazione, vedendo la squadra sotto la Curva, è che ognuno pensasse al proprio orticello. Un tecnico mi va bene, poi non mi va più bene, mi va bene fino a quando vengo sostituito, ognuno veramente pensa a se stesso.

Penso che l’allenatore deve trarre insegnamento e fare scelte drastiche per la prossima stagione. Vanno rimesse a posto queste situazioni, ben più importanti delle questioni tecniche. Per fare questo serve tempo, quando la squadra si impossessa della società, quando fanno valere la propria forza sul club, diventa complicato. Devi intervenire, mandare via i calciatori che non ragionano così, poi devi pressare, vigilare, esserci per fare in modo che in tal senso non si sbagli più nulla. L’alternativa è lasciare tutto così e mettersi a discutere dei cambi o delle scelte dell’allenatore».

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