Calcionews24
·30 June 2025
Fulmini e saette sul Mondiale per Club: così la Coppa del Mondo è a rischio! Maresca guida gli scontenti

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·30 June 2025
Fulmini, sospensioni e proteste: il calcio internazionale si interroga sulla sostenibilità del Mondiale 2026 negli Stati Uniti. Dopo sei partite interrotte per allerta meteo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata Benfica–Chelsea, gara degli ottavi del Mondiale per Club. Non entrerà nella leggenda come Italia–Germania 4-3, ma sarà ricordata come la partita più lunga della storia moderna: 4 ore e 38 minuti, di cui due passate negli spogliatoi, con il match sospeso al minuto 87 per rischio fulmini… sotto un arcobaleno e con il sole in cielo.
Il protocollo USA, come riporta la Gazzetta dello Sport, è rigidissimo e impone lo stop se un fulmine viene rilevato entro 6 miglia (quasi 10 chilometri) dallo stadio, e il cronometro riparte ogni volta che ne compare uno nuovo. Il problema, ha spiegato Ben Schott del National Weather Service, è che «questo è molto comune qui, e succederà anche nel 2026». Orlando, Cincinnati, Nashville e Charlotte – dove si sono verificati i casi più eclatanti – non ospiteranno partite mondiali, ma East Rutherford sì, e lì è già accaduto.
Tra i più duri, l’allenatore del Chelsea Enzo Maresca: «Non è calcio. Due ore chiusi negli spogliatoi cambiano tutto. Capisco la sicurezza, ma se succede sei o sette volte, forse non è il posto giusto per questa competizione». Gli fa eco Arsène Wenger, oggi capo del dipartimento tecnico FIFA: «Non è ideale, ma la sicurezza viene prima di tutto».
Il punto è che trenta anni fa, a USA ’94, nessuno parlava di questo problema. Oggi, tra cambiamenti climatici e nuove regole, anche il calcio deve fare i conti con un clima imprevedibile. E forse, con l’idea che “mondiale in America” non sia più garanzia di spettacolo senza intoppi.