Juventusnews24
·8 August 2025
Frattesi Juve, Dionisi rivela: «La sua permanenza all’Inter non è legata a questa cosa. A gennaio ci siamo sentiti e…»

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·8 August 2025
Un consiglio da chi lo conosce bene, un’analisi profonda per aiutarlo a compiere il definitivo salto di qualità. Alessio Dionisi, ex allenatore di Davide Frattesi ai tempi del Sassuolo, è intervenuto a Sky Sport 24 per parlare del centrocampista dell’Inter, svelando un interessante retroscena sul suo carattere e sul suo percorso di crescita.
Dionisi ha descritto Frattesi come un giocatore dal temperamento eccezionale, un ragazzo determinato e con una voglia inesauribile di superare i propri limiti. Tuttavia, secondo il tecnico, questa sua enorme generosità a volte lo porta a sacrificare la lucidità, un aspetto su cui deve ancora lavorare per trovare il giusto equilibrio.
In una conversazione avuta con il giocatore lo scorso gennaio, Dionisi gli avrebbe proprio consigliato di gestire meglio le sue energie per essere ancora più efficace.
Secondo l’ex tecnico neroverde, la permanenza di Frattesi a Milano – il centrocampista è stato accostato anche al calciomercato Juve – non dipende dal cambio di allenatore, ma dal suo personale percorso di maturazione. Indossare la maglia di una big come la “Beneamata“, sottolinea Dionisi, è una grande responsabilità, ma il centrocampista della Nazionale ha tutte le qualità per imporsi e guadagnarsi un ruolo da protagonista.
Il consiglio finale del suo ex mentore è un invito alla consapevolezza: affrontare ogni momento e ogni scelta con maggiore lucidità. Un suggerimento prezioso per un giocatore che, unendo la sua incredibile grinta a una maggiore gestione tattica, ha tutto per diventare un pilastro dell’Inter e del calcio italiano per i prossimi anni.
FRATTESI JUVE – «Se rimane all’Inter più volentieri col cambio di allenatore? Io non lo so, ti dico che a gennaio con Davide ci siamo sentiti: lui è un puro, dà tutto e vuole essere sempre in campo. Quelle discussioni erano perché voleva andare sempre oltre l’ostacolo e metteva prima le gambe della testa e questo non lo portava a far bene. Non credo che la sua permanenza sia legata all’allenatore. Sicuramente ogni ragazzo ambisce ad emergere, lui è competitivo e vuole il campo: il primo anno la maglia ti sta un po’ larga, il secondo sempre meno e poi la senti sempre più addosso. Mi sento di consigliargli di far scelte con la testa e ponderate, giocare nell’Inter non è cosa da tutti».