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·5 October 2024

Focus avversari: il Torino

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Uno confronto importante, tra due squadre che, con undici punti a testa, sono attualmente al quarto e quinto posto in classifica. Il Torino, con il suo calcio propositivo, è stata sin ora una delle rivelazioni del Campionato: una sola sconfitta in sei partite, dieci gol realizzati e uno spirito aggressivo e sfrontato. I granata, dall’arrivo di Paolo Vanoli in panchina, hanno profondamente cambiato la loro filosofia di gioco e il loro assetto in campo, emergendo come una squadra all’avanguardia e temeraria soprattutto dal punto di vista offensivo, in grado di mantenere ritmo alto e pressione per tutto il corso dei novanta minuti. Il Torino è reduce dalla prima sconfitta stagionale in Serie A, maturata nell’ultima giornata di campionato contro la Lazio.

UN PROFONDO CAMBIO FILOSOFICO

Con la guida di Juric, i granata sono emersi come una realtà estremamente organizzata difensivamente, con meccanismi e movimenti elaborati ma anche con un equilibrio quasi eccessivo dalla trequarti in su. Con l’approdo dell’ex allenatore del Venezia Vanoli, che sabato non siederà sulla panchina di San Siro causa squalifica, lo stile di gioco dei granata è cambiato radicalmente. Se da una parte il Torino è diventata una squadra decisamente più vulnerabile e meno bilanciata, dall’altra Vanoli ha portato intensità e propositività sopra la media, valori che hanno reso il Torino una squadra portata all’affrontare qualsiasi avversario allo stesso modo, a viso aperto. Come dimostrato nella prima partita del campionato pareggiata 2-2 contro il Milan o nella vittoria per 2-1 contro l’Atalanta, una volta cominciata la partita l’obiettivo del Torino diventa immediatamente chiaro: cercare di imporre il proprio gioco.


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I granata sono una squadra coraggiosa e, dal centrocampo in su, sono una delle formazioni meglio assortite della Serie A. La sfrontatezza della squadra di Vanoli, che ha portato i granata a subire otto gol, è spesso ‘attutita’ dalla qualità del centrocampo, un terzetto che funge da chiave assoluta per il gioco dei granata, che presenta tre pedine dalle caratteristiche estremamente diverse, ma allo stesso tempo perfettamente complementari. Tameze, che può anche essere schierato nei tre di difesa, è l’equilibratore, il centrocampista nel corso del match scala indietro spingendo la squadra a formare una linea a quattro o all’occorrenza a sei.

Al suo fianco, Samuele Ricci, uno dei giocatori più in forma del campionato che emerge per capacità nell’impostazione del gioco, smistamento del pallone e progressione palla al piede, un elemento estremamente tecnico e maturo che permette alla squadra di respirare. Da Ricci nascono anche la maggior parte delle trame offensive del Torino, Vanoli si affida molto al suo ‘playmaker’ per rifornire i due esterni, solitamente Pedersen e Lazaro, oppure per verticalizzare nel tentativo di sfruttare la velocità degli attaccanti.

Il terzo elemento del centrocampo è Ivan Ilic, una mezz’ala naturale con caratteristiche da numero dieci. Ilic è più ‘libero’ nei movimenti e nel corso del match supporta le cavalcate di Lazaro, agisce alle spalle degli attaccanti nel tentativo di imbeccare l’ultimo passaggio e spesso cerca la conclusione, essendo dotato di un ottimo tiro. Tameze, Ricci e Ilic e l’esecuzione dei compiti a loro assegnati sono tra i motivi principali del successo avuto sin ora dal Torino.

L’IMPATTO DEI NUOVI ARRIVATI

Due protagonisti assoluti di questo inizio di stagione del Torino sono due nuovi acquisti: Saul Coco e Che Adams. Il primo, arrivato per colmare il gap lasciato dalla partenza di Buongiorno, si sta mettendo in luce come un vero leader difensivo, forte nell’uno contro uno e già autore di due gol. Coco è un difensore rifinito dal punto di vista tecnico, bravo nel ripulire e distribuire i palloni che circolano nella sua zona di competenza e aggressivo sui calci piazzati. Nonostante l’impatto decisamente positivo di Coco, il Torino concede molti spazi difensivamente nel corso del match: per una squadra votata all’attacco, nella quale spesso la pressione avversaria si concentra sui tre difensori e Tameze quando gli esterni faticano a supportare la difesa, Walukiewicz e Masina sono più esposti lateralmente e i granata diventano così vulnerabili.

Nell’ultimo quarto di campo, rispetto alla passata stagione, il Torino è invece rinato, grazie soprattutto all’arrivo di Che Adams. L’attaccante scozzese ha sin ora realizzato tre gol e un assist, diventando immediatamente una pedina fondamentale per Vanoli. Adams, a supporto dell’ariete Zapata, regala profondità alle manovre granata ed è molto lucido in fase di conclusione. L’ex Southampton crea dalle fasce laterali, si abbassa per recuperare il pallone e ripartire ed è efficace nell’ultimo passaggio. Davanti a lui agisce sempre Duvan Zapata, un’assoluta certezza ed una presenza dominante in area di rigore a coronare il lavoro di una squadra viva, perennemente propositiva e sfrontata.

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