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·10 February 2025

Finto Crosetto, la truffa a Moratti con dieci solleciti: «Serve un altro sforzo»

Article image:Finto Crosetto, la truffa a Moratti con dieci solleciti: «Serve un altro sforzo»

«Presidente, ci serve uno sforzo in più…». Una telefonata, poi un’altra. Persino quando Massimo Moratti è ormai davanti ai carabinieri per fare denuncia il display dello smartphone si è illuminato, perché qualcuno era ansioso di parlare con lui.

Non si trattava però del ministro Guido Crosetto. Non era neanche il suo sedicente funzionario Giovanni Montalbano e neppure il misterioso generale incaricato di rendere credibile l’ardua missione: liberare giornalisti italiani rapiti in Medio Oriente. Si trattava – come riportato da La Repubblica – di gente in cerca di soldi.


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Tra martedì e mercoledì l’ex patron dell’Inter è rimasto impigliato nella rete dei truffatori, che secondo quanto ricostruito è riuscita a ottenere da lui quasi un milione di euro. Moratti è stato inizialmente contattato da una persona che si spaccia per Crosetto. Parla come il ministro della Difesa, la voce sembra la stessa, il tono serio, l’argomento di cui parlare è molto delicato. Cronisti rapiti tra Siria e Iran.

«Dobbiamo pagare un riscatto in Medio Oriente. Abbiamo dei giornalisti da liberare – il senso della segretissima richiesta – Abbiamo bisogno di pagamenti con fondi di privati che le faremo riavere, perché ci sono delle difficoltà burocratiche se a pagare è lo Stato. La faccio chiamare da un generale».

«Questi sono bravi, sembrava assolutamente tutto vero», ha detto Moratti. La storia viene preparata per bene, con messaggi altisonanti: «La Repubblica chiede un suo aiuto e le sarà riconoscente». Difficile biasimare, con queste premesse, il petroliere che fu amico di Gino Strada e della sua Emergency, e che decide adesso di dare il suo contributo alla causa. Un doppio bonifico istantaneo di circa un milione di euro, eseguito – su stessa disposizione della vittima dell’inganno – in due tranche. I soldi fanno il giro del mondo.

Ma non è finita. Chi ha parlato con l’imprenditore racconta che in quelle ore Moratti è stato bombardato di telefonate, almeno una decina. All’improvviso riappaiono i rappresentanti del ministero della Difesa. Sempre il tono serio, sempre lo Stato che chiama il ricco concittadino a fare la propria parte: «Serve uno sforzo in più…». Una pioggia di squilli che stavolta spinge l’ex patron nerazzurro a cercare il numero del ministro Crosetto. Lo chiama. Si parlano. Il politico cade dalle nuvole: «Ma io non l’ho mai cercata. E non è la prima persona che mi racconta di questa cosa».

Giovedì scorso, nel lanciare l’allarme pubblico per «l’assurda vicenda», l’esponente di Fratelli d’Italia ha raccontato della chiamata di un noto imprenditore che non conosceva: «Mi racconta di essere stato chiamato da me e p oi da un generale e di aver effettuato un bonifico molto elevato a un conto che gli era stato dato. Gli dico che si tratta di una truffa e avviso i carabinieri che vanno a casa sua e raccolgono la denuncia». Ora si cerca la banda che si nascondeva dietro quel display.

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