Pagine Romaniste
·2 July 2025
Filippo Franchi: “Con Spalletti rapporto bellissimo, De Rossi una spalla. Ho ricordi indelebili”

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Intervenuto ai microfoni di allroma.it, Filippo Franchi, cresciuto nel settore giovanile della Roma ma ora al Salaria FC, ha ripercorso i suoi anni a Trigoria: dalla convocazione in Europa League a Totti e De Rossi. Queste le sue parole:
Che ricordi hai di quel periodo vissuto alla Roma?
“Sicuramente ho ricordi indelebili, che penso accompagnano tutti quei ragazzi che hanno il sogno di giocare per la propria squadra e città, e che mi hanno accompagnato nel percorso di crescita dai 14 anni fino alla Prima Squadra. Il ricordo è la bellezza di quando arrivi a Trigoria e allenandosi tutti nello stesso centro sportivo vedi al campo affianco i “grandi” e il sogno è quello di allenarti con loro e condividere lo spogliatoio e l’ultimo anno alla Roma ho avuto questa fortuna”
Ti sei allenato con quella Roma dei grandi…Com’è allenarsi con Totti e De Rossi? Tu che sei stato anche convocato da Luciano Spalletti in Europa League senti ancora il mister, e che idea ti sei fatto dell’esperienza in Nazionale?
“La risposta qui è un po’ più difficile, ma può sembrar banale perché probabilmente l’ho capita tardi la fortuna di allenarmi con questi campioni. Mi sono vissuto però ogni momento, Totti e De Rossi sono molto diversi tra loro, ho sempre avuto un bel rapporto con entrambi e soprattutto con Daniele che poi ho rivisto in questi anni come nella partita da allenatore contro l’Hellas Verona. Con Spalletti ho un bellissimo rapporto, mi ha quasi adottato come un figlio, mi ha dato l’opportunità di crescere tantissimo grazie agli allenamenti con la Prima Squadra. L’ho incontrato altre 2-3 volte, ci siamo fatti una bellissima chiacchierata. Non sono nessuno per giudicare la sua esperienza in Nazionale, quello che posso dire il calcio varia a momenti e situazioni, ci sono tanti fattori. Lui è molto bravo nella gestione e nella preparazione della squadra a livello di allenatore, magari il ruolo da ct è più da gestore”
Frattesi, Calafiori, Luca Pellegrini (cresciuto alla Roma e ora alla Lazio)… c’è un calciatore con cui ti senti spesso e c’è uno che ti piacerebbe rivedere a Trigoria?
“Riccardo è più piccolo, l’ho visto spesso a Trigoria ma non ho mai avuto contatti diretti con lui, mentre con Davide e Luca eravamo molto legati, con Pellegrini siamo cresciuti insieme anche se le nostre vite hanno preso pieghe diverse. Ci sentiamo spesso soprattutto con lui, perché stando a Roma abbiamo anche occasione di vederci”.
Tu che ti sei allenato con De Rossi e hai giocato anche nell’Ostiamare….Daniele era già un allenatore in campo?
“Daniele ha un atteggiamento molto protettivo con i giovani, ti aiutava molto a inserirti perché comunque capiva le difficoltà o la timidezza di un ragazzo 17enne che è agli inizi. Lui era sempre una spalla, aveva sempre una parola di conforto, sia in campo che fuori, è sempre stato molto empatico e questa è una qualità che non gli devo riconoscere io ma che gli hanno attribuito tutti quanti”.
Chiudo con quest’ultima..C’è un ricordo che porti più di più nel cuore alla Roma…e cosa auspichi per il tuo futuro…
“Devo dire che avendo giocato tanti anni alla Roma i ricordi sono tanti. Sicuramente il primo che mi risalta agli occhi è il giorno che ho letto il mio nome nei convocati in Europa League. Penso sia il sogno di ogni ragazzo essere chiamato in Prima Squadra e addirittura in una trasferta europea, perché comunque vai lì due giorni prima, viaggi e ti alleni con loro, ti senti parte integrante del gruppo. Non può che essere quello il mio primo ricordo. Per il futuro invece, come ogni ragazzo posso auspicare di inseguire i propri sogni e comunque di trovare la propria strada. Nel calcio è difficile emergere e bisogna trovare la felicità. Io comunque dopo anni di professionismo l’ho trovata equilibrando lavoro-studio e comunque togliendomi sempre le mie soddisfazioni”.