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·23 May 2024

Europa League, l’Atalanta non ha fatto respirare il Leverkusen

Article image:Europa League, l’Atalanta non ha fatto respirare il Leverkusen

L’Atalanta ha disintegrato ogni speranza del Bayer Leverkusen e lo ha colpito nei momenti giusti. Il capolavoro della Dea e di Gasperini che è valso lo storico trionfo in Europa League.

La cosa più importante delle finali è vincerle e questo è un dato di fatto quasi inderogabile nel calcio di altissimo livello. Non importa il come, basta che si arrivi alla conquista della coppa in palio. Ma a volte va pesato anche il modo in cui si vince, e la sontuosa prestazione di ieri sera dell’Atalanta che ha letteralmente disinnescato il Bayer Leverkusen dà ancora più valore all’impresa fatta dagli orobici all’Aviva Stadium di Dublino.


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Europa League, il trionfo senza appello dell’Atalanta. Gasp ha annullato Xabi Alonso

Giusto una settimana fa l’Atalanta si doveva leccare le ferite per via della sconfitta di misura contro la Juventus nella finale di Coppa Italia. Una partita abbastanza deludente dei nerazzurri, che al netto dei meriti degli avversari non avevano espresso la loro migliore versione sul prato dell’Olimpico. E per questo un po’ di timore era lecito per la successiva finale, quella di Europa League contro l’imbattibile Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, neo Campione di Germania e che ha costruito un’annata da 42 vittorie e 9 pareggi in 51 partite prima di ieri.

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(Photo by Richard Heathcote, Gettyimages) calcioinpillole.com. L’Atalanta ha vinto la sua prima Europa League

Ogni partita è una storia diversa e soprattutto rispetto alla gara contro i bianconeri, l’Atalanta ha potuto recuperare due elementi fondamentali come Kolasinac in difesa e Scamacca in attacco, pur perdendo per infortunio de Roon, leader del centrocampo dei bergamaschi. Serviva come detto un’altra Atalanta, ma forse nessuno (avversari compresi) si poteva aspettare una prova di tale forza tecnica, atletica e mentale. Ieri sera la squadra di Gasperini è sembrata come una bestia feroce e affamata che sostanzialmente non ha fatto giocare il Bayer Leverkusen, facendo sembrare una squadra da oltre 50 risultati utili consecutivi totalmente inerme al proprio destino.

Europa League, il pressing e l’approccio dell’Atalanta

La più grande differenza rispetto alla finale di Coppa Nazionale e che l’Atalanta ha approcciato la gara contro i tedeschi in maniera differente per attenzione tattica, precisione di gioco e organizzazione in campo. Uno dei migliori marchi dell’eredità di Gasperini alla Dea è stata la creazione di un calcio offensivo e di riaggressione alta della palla, ma mai come ieri l’efficacia di un pressing alto e furente si è potuta rivelare, con l’Atalanta che non ha fatto respirare il Bayer Leverkusen per quasi tutta la partita.

Un modo di interpretare la partita assolutamente coraggioso e che ha tagliato fuori le fonti di gioco della squadra di Xabi Alonso, che non ha mai trovato le imbucate esterne per le ali Grimaldo e Frimpong e nè le triangolazioni centrali con le mezze punte, sempre aggredite e annullate dal reparto difensivo dell’Atalanta, orchestrato dalla solida prestazione del trio Djimsiti, Hien e Kolasinac.

Atalanta, un centrocampo da urlo e un meccanismo perfetto

L’Atalanta non ha dato modo al Bayer Leverkusen di fare nulla con il pallone, mettendo in agitazione (tecnica e psicologica) i Campioni di Germania fin dai primi possessi tentati con la costruzione dal basso, con il blocco centrale composto dal trio d’attacco Scamacca, Lookman e De Ketelaere e dal duo di mediana Ederson e Koopmeiners che ha sempre corso in avanti e con furia su ogni tentativo di organizzare qualcosa da parte degli avversari, spegnendo di fatto il meccanismo di gioco di una delle squadre più in forma d’Europa.

Un meccanismo che è invece funzionato alla perfezione per l’Atalanta, che ieri ha ritrovato la sua fluidità di manovra e i suoi punti di forza. Quel gioco iper cinetico e verticale che ha reso La Dea la squadra che ammiriamo ormai da tempo. Il primo gol nasce da un mix di quello che è riuscito di più alla squadra di Gasperini: recupero alto ma poi subito giocata di qualità ed efficacia offensiva per andare a bucare la difesa tedesca. Koopmeiners. Zappacosta, Lookman: tre passaggi e 1-0 dopo dodici minuti.

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(Photo by Michael Regan, Gettyimages) calcioinpillole.com

Il cinismo e la serata da campione di Lookman

Per quanto puoi mettere in campo la prova perfetta (e l’Atalanta lo ha fatto), nelle finali serve cinismo e precisione e soprattutto saper cogliere i momenti giusti per affossare gli avversariLa Dea è stata incredibile, ma il Leverkusen ha sbagliato tanto in palleggio e l’Atalanta non ne ha perdonata una. Così con cinismo è arrivato il 2-0 dopo neanche mezzora che ha chiuso la partita.

A Roma con la Juventus era mancato tutto quello che si è visto col Leverkusen, soprattutto la qualità, il talento e la precisione sottoporta. Tutte cose che ieri sera ha voluto mettere Ademola Lookman. Celebrare solo un singolo dopo una partita simile di tutta l’Atalanta è complicato, ma l’attaccante nigeriano e la sua tripletta meritano chiaramente menzione. Come detto la qualità e il talento, perché ok il pressing alto e l’intensità che hanno tiltato i tedeschi ma poi quel destro a giro che si infila all’angolino te lo puoi inventare solo se sei un grande giocatore, così come il capolavoro del terzo gol che ha messo fine alle cose che spiega un’altra cosa grandiosa fatta dall’Atalanta.

Un’Atalanta europea ed “italiana”

Nel secondo tempo il Leverkusen ha provato ad alzare i giri del motore anche approfittando di un leggero calo dell’Atalanta, che però non si è visto dal punto di vista della concentrazione dell’attenzione difensiva. Anche con il blocco più basso e senza strafare l’Atalanta ha dimostrato di sapersi chiudere perfettamente, usando anche la testa, la gestione e non solo la “forza bruta“. Tutto il reparto difensivo dei nerazzurri ha retto senza rischiare e il game over è arrivato con il più classico dei contropiedi all’italiana. Pasalic recupera, Scamacca riceve in campo aperto e appoggia per Lookman, che si beve il suo marcatore e chiude la finale con un gol strepitoso. Atalanta nella storia, Gasperini nella storia. Tutto è andato alla grande, tutto è andato perfettamente e in uno sport beffardo e letale come il calcio non è cosa da poco.

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